Stangata per le famiglie: dati Istat e previsioni “nere” per i cittadini

Federconsumatori e Assoutenti commentano i dati sull’inflazione: a dicembre burro +20%, caffè +14,9% e cacao +12%.

Roma – Nei giorni scorsi l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori aveva già stimato ricadute, per una famiglia media, pari a +409,50 euro annui. Stima su cui pesa la minaccia della nuova crescita dei costi energetici, con i beni regolamentati che segnano un’accelerata da +7,4% a +11,9% e quelli non regolamentati che attenuano sempre più il loro calo”. Ma oggi l’allarme viene rilanciato ed è messo nero su bianco in un comunicato di commento ai dati dell’inflazione appena diffusi nel quale si stima per il 2025 “una stangata di +914,04 euro annui a famiglia”. Le previsioni sono nere, sia da parte di Federconsumatori che di Assoutenti. Si parte dalle fredde cifre.

A dicembre, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, si attenua (da +2,3% a +1,9%), mentre aumenta quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,6% a +1,8%). E’ quanto stima l’Istat. Nel 2024, commenta l’Istituto nazionale di statistica, “nel settore alimentare si assiste a un rapido ridimensionamento della dinamica dei prezzi (+2,3% da +9,8%) che tuttavia resta ben al di sopra del tasso di inflazione”. 

Una stangata che, commenta l’Osservatorio nazionale Federconsumatori “si abbatterà su una situazione già compromessa dai continui rincari registrati negli ultimi anni, che hanno determinato modifiche nelle abitudini di consumo e rinunce importanti da parte delle famiglie. In assenza di misure adeguate a contrastare i nuovi aumenti e a sostenere le famiglie, questo andamento non farà altro che accrescere difficoltà, disagio e disuguaglianze. Per questo è indispensabile che il Governo si decida ad adottare serie e incisive misure” conclude Federconsumatori.

“Dopo i fortissimi aumenti registrati nel 2023, anche nel 2024 è proseguita la corsa degli alimentari, con i prezzi al dettaglio del comparto che segnano un aumento medio annuo del +2,4%, confermando i tanti allarmi lanciati negli ultimi mesi da Assoutenti, sui quali chiederemo un approfondimento a Mister Prezzi”, afferma il presidente Gabriele Melluso intervenendo sui dati resi noti oggi dall’Istat. Si conferma l’andamento “drammatico” dei listini alimentari che a fronte di una inflazione media dell’1% hanno registrato rialzi del +2,4% nel corso dell’ultimo anno, pari ad una maggiore spesa da +219 euro in media per una famiglia con due figli – analizza Assoutenti – Nell’ultimo mese il burro è rincarato del 20% rispetto all’anno precedente, il cioccolato del 9%, il caffè del +14,9%, il cacao del 12%, solo per citare gli incrementi più pesanti. Un andamento che risente dei forti cambiamenti climatici in atto e della crisi delle materie prime, che viene scaricata sui consumatori finali”.

“Dopo gli aumenti del 2023 ci si attendeva finalmente un calo dei prezzi al dettaglio che purtroppo non c’è stato – afferma il presidente Melluso – Al contrario nel comparto degli alimentari si assiste ad un trend in sensibile crescita che sta modificando le abitudini delle famiglie e che deve portare il governo ad adottare misure immediate per contrastare l’aumento dei listini in settori primari come quello di cibi e bevande”.

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