Spionaggio, Renzi a Nordio: “polizia penitenziaria ha in dote spyware?”

Interrogazione del leader e dei senatori di Italia Viva al ministro della Giustizia Carlo Nordio sullo scandalo Paragon.

Roma – “In merito allo scandalo Paragon, non è stato smentito che, oltre all’intelligence, non vi siano altri apparati dello Stato che abbiano in dote tale spyware, non indicando nello specifico quali sarebbero i clienti italiani di Paragon Solutions”. E’ quanto si legge in una interrogazione di Matteo Renzi e dei senatori di Italia Viva rivolta al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Pare fondamentale accertarsi dal Ministro interrogato che la Polizia penitenziaria sia totalmente estranea all’utilizzo di Paragon e se così non fosse, si chiede di sapere quando e da chi sia stato firmato il contratto e quanto valga, sia l’importo dell’accordo”.

E ancora, si chiede “se risulti veritiero o meno che la Polizia penitenziaria abbia in dote e utilizzi tale spyware, se risulti veritiero che il GOM utilizzi una propria struttura di intercettazione e quante persone compongano l’ufficio incaricato di seguire le intercettazioni per la polizia penitenziaria e quante risorse economiche siano state utilizzate dalla stessa per gli strumenti di intercettazione negli ultimi tre anni. Se risulti veritiero che l’ex capo del Dap si sia dimesso e abbia indicato le ragioni del suo gesto in una lettera riservata inviata al ministro. Se in questa lettera e nella decisione delle dimissioni influiscano divergenze tra le vedute dell’ex capo del Dap e il sottosegretario Delmastro delle Vedove e la capo di gabinetto Bartolozzi”, si legge nell’interrogazione.

C’è attesa intanto per l’audizione di mercoledì prossimo al Copasir, che sarà un crocevia di vicende legate da indagini e utilizzi di materiale investigativo che in questi giorni scuote l’intelligence e non solo. Dopo aver ascoltato il direttore dell’Aise (i servizi esterni), Giovanni Caravelli, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica si troverà di fronte al direttore dell’Aisi (i servizi interni), Bruno Branciforte, per il caso Paragon, l’azienda produttrice di software-spia finita sotto i riflettori dopo la notizia che lo spyware era stato utilizzato per sorvegliare il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato e l’attivista di Mediterranea saving humans, Luca Casarini.

L’audizione avverrà all’indomani dell’ennesima svolta: in queste ore l’intelligence italiana e Paragon Solutions hanno concordato di sospendere l’operatività del sistema fino alla conclusione della procedura di due diligence condotta dal Copasir e dall’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. 

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