La speleologa Ottavia Piana è salva: fuori dalla grotta, è in ospedale a Bergamo [IL VIDEO DEL SALVATAGGIO]

La 32enne è stata trasferita in elicottero all’ospedale di Bergamo: avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. Lei: “Mai più in grotta”.

Bergamo – E quindi uscì a riveder le stelle. Incubo finito per la speleologa Ottavia Piana: stanotte alle 3.15 è stata portata fuori dalla grotta in cui era rimasta intrappolata nella grotta Bueno Fonteno, nella Bergamasca da sabato pomeriggio. La 32enne avrebbe riportato traumi alle vertebre e alle costole, fratture alle ossa facciali e a un ginocchio. È stata immediatamente trasferita in elicottero all’ospedale di Bergamo per essere sottoposta alle cure del caso.

Il video del salvataggio

Per tutto il tempo il personale sanitario ha costantemente monitorato le sue condizioni, sempre state stabili. Nelle operazioni di salvataggio sono stati impegnati decine di tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico. Le tempistiche di movimento sono state scandite da un’ora e mezza di trasporto e un’ora di pausa per fornire assistenza sanitaria

Il momento del salvataggio

L’allarme è stato lanciato sabato 14 dicembre dai compagni di spedizione riusciti a risalire. La speleologa è precipitata per 8 metri, riportando traumi a gambe, torace e volto, ma è sempre rimasta “vigile e collaborativa”, hanno detto i soccorritori. Ai medici che già sabato l’hanno raggiunta e visitata, Ottavia ha detto che non entrerà più più in una grotta. Per consentire i soccorsi sul posto era stato installato un campo base riscaldato ed erano stati portati bombole di ossigeno, coperte e piumini.

Ottavia Piana
La speleologa Ottavia Piana

Per Ottavia Piana è il secondo incidente nello stesso luogo, l’Abisso di Bueno Fonteno: nel luglio 2023 rimase nella grotta per 40 ore e venne salvata anche in quel caso dal soccorso alpino. La 32enne fa parte del Gruppo Cai di Lovere (Bergamo) ed è impegnata nel ‘Progetto Sebino’, che prevede, già da diversi anni, la mappatura di questa grande cavità naturale situata tra la parte settentrionale del lago d’Iseo e il lago di Endine, a una quota di 585 metri. Un reticolo di grotte, tunnel e gallerie sotterranee, per la buona parte ancora inesplorate, come il punto dove è avvenuto l’incidente.

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