Per la prima volta l’indagine tocca direttamente la giunta del sindaco Sala. Nel mirino dei magistrati un sistema di presunta speculazione edilizia.
Milano – Un’onda d’urto senza precedenti scuote il cuore amministrativo di Milano. La Procura ha chiesto l’arresto di sei persone nell’ambito delle indagini sull’urbanistica, che da anni hanno messo nel mirino un sistema di presunta speculazione edilizia definito “incontrollata” e di “rilievo notevolissimo”. Tra i nomi eccellenti spiccano quello di Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana della giunta di Beppe Sala, per cui sono stati richiesti i domiciliari, e Manfredi Catella, presidente di Coima, protagonista di progetti iconici come Porta Nuova. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, falso e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nel mirino, tra gli altri, il progetto di riqualificazione del “Pirellino”, l’ex grattacielo comunale tra via Pirelli e Melchiorre Gioia.
Le indagini, condotte dai pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, sotto il coordinamento della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, e supportate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, descrivono un sistema ben strutturato, definito dai pm un’organizzazione parallela che avrebbe scavalcato le regole urbanistiche per favorire interessi privati. Questo sistema, secondo l’accusa, avrebbe permesso di approvare pratiche edilizie non conformi, garantendo vantaggi economici a progettisti e società immobiliari, a scapito dei servizi pubblici e della vivibilità della città. Tra i progetti sotto inchiesta figura il “Pirellino”, il grattacielo dismesso che un tempo ospitava gli uffici del Comune, oggi al centro di un ambizioso piano di rigenerazione gestito da Coima. Ma non è l’unico: le indagini si estendono a numerosi interventi edilizi in città e nell’hinterland, tra cui le Park Towers di Crescenzago, il complesso Bosconavigli e il progetto Scalo House, già oggetto di sequestri. Le accuse parlano di autorizzazioni concesse senza i necessari piani attuativi, di classificazioni errate di interventi come “ristrutturazioni” anziché “nuove costruzioni” e di monetizzazioni degli standard urbanistici sottostimate, con conseguenti danni per le casse comunali stimati in milioni di euro.
Per la prima volta, le indagini coinvolgono un esponente di spicco della giunta Sala: Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana dal 2021, già direttore dell’Area Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree di Palazzo Marino e city manager sotto la giunta Moratti. Tancredi è stato una figura chiave in progetti come la riqualificazione degli scali ferroviari e il rifacimento dell’area di San Siro. La Procura ha richiesto per lui i domiciliari, ipotizzando un ruolo attivo nel sistema di favori e irregolarità. Accanto a Tancredi, figura Manfredi Catella, numero uno di Coima, tra i principali attori della trasformazione urbana di Milano. Catella, già artefice di Porta Nuova e della Biblioteca degli Alberi, è accusato di aver beneficiato di pratiche edilizie alterate. La Procura ha chiesto i domiciliari anche per lui. Per altri quattro indagati – il costruttore Andrea Bezziccheri (già coinvolto in altre inchieste), gli ex membri della Commissione per il Paesaggio Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, e l’architetto Federico Pella – i pm hanno richiesto il carcere, ipotizzando reati più gravi.
Tra gli indagati compare anche Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, perquisito ma senza richiesta di misure cautelari. Boeri è coinvolto per il progetto Bosconavigli, uno dei tanti sotto la lente della magistratura. Le indagini hanno già portato, lo scorso marzo, all’arresto ai domiciliari di Giovanni Oggioni, ex dirigente dello Sportello Unico Edilizia e vicepresidente della Commissione Paesaggio, accusato di aver orchestrato un sistema di favori per progettisti e imprese, con consulenze da 178 mila euro e l’assunzione della figlia da parte di Abitare In come contropartita.