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Sondaggi: sempre più giù il Pd, segue a ruota il M5s. Balzo in avanti per Lega e FdI

Numeri alla mano le preferenze degli italiani si mantengono – più o meno – invariate. Tradotto significa che l’opposizione, secondo i numeri di Termometro politico, non riesce a trovare nuovi consensi, così come il M5s che scivola più in basso del 16%. Un salto in avanti incoraggiante, invece, per Lega e Fratelli d’Italia. Intanto tra una statistica e l’altra continua il dibattito sulla pace fiscale.

Roma – Non si fermano le rilevazioni sullo stato di salute dei partiti, nonostante l’ondata di calore che sta soffocando l’Italia. È comunque un modo per tastare il polso ai vari leader della maggioranza e dell’opposizione i quali, su fronti diversi, cercano di essere appetibili ad un elettorato sempre più stanco di contrapposizioni e che allargano la forbice dell’indifferenza.

Si registra, così, un balzo in avanti nei sondaggi per Fratelli d’Italia, anche se il partito di Giorgia Meloni rimane comunque appena sotto la soglia del 30% e, quindi, abbastanza stabile con le precedenti rilevazioni. Cresce anche la Lega, mentre Forza Italia mantiene la posizione. Sul fronte delle opposizioni, invece, sia il Partito democratico che il Movimento cinque stelle registrano una perdita di consensi nell’ultima settimana. È quanto emerge dall’ultima media dei sondaggi di Termometro politico.

Vediamo quindi come voterebbero gli italiani se fossero chiamati oggi alle urne. Fratelli d’Italia cresce nell’ultima settimana e arriva al 29,9%, a un filo dal 30%. Risultano invece in flessione sia il Partito democratico che il M5s, come detto, rispettivamente al 19,5% e al 16%. Tornando all’area di governo, cresce anche la Lega che arriva al 9,4%, mentre Forza Italia resta stabile al 7,5%. Tra i partiti minori Azione è l’unico che, nel caso in cui si andasse oggi al voto, riuscirebbe a superare la soglia di sbarramento, posizionandosi, infatti, al 3,8%, mentre tutti gli altri schieramenti restano al di sotto di questa percentuale.

In ogni caso, il centrodestra rimane ben saldo nelle posizioni, mentre il centrosinistra appare ancora lontano come vero competitor, in grado di assicurare una alternativa seria di governo. Per quanto riguarda la fiducia nella presidente del Consiglio, alcuni sondaggi notano che questa si è leggermente abbassata rispetto all’ultima rilevazione. Complessivamente risulta infatti pari al 42,6%. Gli intervistati che hanno invece detto di non avere fiducia in Giorgia Meloni sono il 57,1%.

I Cinque Stelle convincono sempre meno

Il sondaggio esamina anche l’opinione dei cittadini rispetto ad altre questioni centrali nel dibattito politico. Ad esempio, la proposta di Matteo Salvini per una pace fiscale. Il 36,9% degli intervistati non è d’accordo con il vice presidente del Consiglio e pensa che la sua sia un’offesa ai contribuenti che pagano le tasse, che avrebbe come unico effetto quello di aumentare l’evasione e di conseguenza la pressione fiscale per chi invece le imposte le paga. Il 28,9% pensa invece che la proposta sia giusta in quanto il fisco strozza troppo cittadini e imprese ed in ogni caso è inutile mantenere carichi erariali di cui non si potranno mai esigere le somme.

In questi casi si tratterebbe solo di alterare il bilancio dello Stato e mantenere i conti solo apparentemente in ordine, continuando ad impedire ai contribuenti che non possiedono alcun patrimonio su cui rivalersi di rimanere fuori da ogni circuito di ripresa e legalità. Infine, un altro 19,1% è favorevole allo stralcio della sanzione, ma non della cifra dovuta. E infine un 13,8% pensa che sia un condono e si dice contrario, ma sottolinea che comunque nel Paese c’è un problema di tassazione troppo elevata.

Insomma è il cane che si morde la coda, in quanto si dice di tutto e gli addetti ai lavori sanno perfettamente che non liberando definitivamente i ruoli insoluti, per impossibilità economica e patrimoniale, manterranno per sempre prigionieri, famiglie e persone che non hanno evaso, ma solo pur dichiarando il proprio reddito, essere stati nell’impossibilità obiettiva di pagare. Quando si avrà il coraggio di affrontare questo problema, allora, forse, si potrà dire di essere in un Paese civile, amministrato in modo trasparente e competente.

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