Più di 80 centri urbani siglano un documento per salvaguardare ambiente e salute delle persone, un’idea nata dai primi cittadini del Nord.
Roma – La Pianura Padana si accorda contro il nemico comune: lo smog! Da tempo si sa che la Pianura Padana è uno dei territori più inquinati d’Europa per l’alto numero di polveri sottili, le famigerate PM10 e PM2.5, che contengono sostanze nocive per la salute degli abitanti. Il territorio, infatti, è costituito dalla presenza di allevamenti intensivi e da distretti industriali, per cui il tasso di inquinamento è molto alto, tanto quanto quello dei tumori. Si tratta di un territorio popolato da 23 milioni di abitanti, che produce quasi il 50% del PIL (Prodotto Interno Lordo), il totem tanto amato e venerato per il quale anche sacrificare vite umane è socialmente accettato. E’ scientificamente evidente la correlazione tra ricchezza prodotta e malattie, nel senso che più cresce la prima, più aumenta l’inquinamento ambientale, più si incrementano i danni per la salute.
Questo è il prezzo da pagare per produrre sempre di più? Le istituzioni territoriali, pare, aver preso a cuore il problema, tanto che più di 80 centri urbani hanno vergato un documento per salvaguardare la salute delle persone e per ostacolare l’inquinamento atmosferico. L’idea è partita dai sindaci dei comuni di Milano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso che hanno sottoscritto il “Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri”, perché “Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte le persone”. Dovrebbe essere un assunto banale, dato per scontato ma che, finora, non lo è stato, vista la difficile situazione ambientale creatasi. L’accordo si è concretizzato il 22 aprile scorso al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano, nel corso dell’incontro “Le città cambiano aria”, contemporaneamente alla Giornata Mondiale della Terra.
Quest’ultima è stata creata nel 1970, quando i movimenti ambientalisti erano ancora alle loro origini, dalle Nazioni Unite, che hanno stabilito che si dovesse celebrare un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, quindi il 22 aprile. E’ il giorno in cui si celebrano l’ambiente e il pianeta. Forse il titolo poteva essere cambiato in “Le città cambiano testa”, nel senso che per cambiare aria è necessario cambiare approccio mentale per produrre concretezza e non chiacchiere al vento. Se il fine ultimo continuerà ad essere il PIL, la situazione attuale difficilmente migliorerà! Nel corso dell’incontro in un appello comune, i sindaci intervenuti hanno chiesto al governo nazionale e alle istituzioni europee di allentare i… cordoni della borsa per investire sul trasporto pubblico locali e per la sostituzione delle caldaie obsolete a favore di un piano straordinario per la qualità dell’aria nella pianura padana.
Come hanno sottolineato gli ideatori del Patto, non bisogna guardare solo alla dimensione locale, ma va considerata la Pianura per intero. Infatti, l’iniziativa si è immediatamente diffusa, tanto che altri 80 Comuni hanno aderito al Patto, in una sorta di… Riunificazione Padana per l’ambiente, speriamo bene! La stampa locale milanese ha esaltato l’incontro e il Patto che ne è scaturito per l’ambiente, evidenziandone la forte volontà di risolvere il problema dello smog, una volta per tutte. Ed in quest’ottica vanno valutate con positività le misure adottate dalla Regione Lombardia contro l’inquinamento atmosferico.
Sono stati stanziati, infatti, 30 milioni di euro a favore di traffico, riscaldamento e agricoltura. Anche perché, secondo un sondaggio cittadino, l’82% dei cittadini meneghini ha manifestato timore per la crisi ambientale ed invitato le istituzioni e le imprese ad impegnarsi concretamente contro il cambiamento climatico. Piuttosto che niente, è meglio piuttosto come recita un motto milanese. Tuttavia, se vanno lodate le buone iniziative, bisogna stare attenti al flusso eventuale di denaro da investire. Com’è noto, in Italia, si sa da dove proviene e non dove sfocia, perdendosi nei mille rivoli della corruzione e dei cambi di destinazione d’uso!