Smantellata a Trieste una rete organizzata per truffe ad anziani: 10 arresti [VIDEO]

Un’ottantina i fascicoli aperti; le frodi scoperte fino ad oggi sono 38. Circa 150mila gli euro di proventi recuperati.

Trieste – Dieci persone arrestate e altre 29 denunciate in stato di libertà: è il primo bilancio dell’operazione “Fumo del Vesuvio” dei Carabinieri di Trieste avviata dopo una serie di truffe ai danni di anziani ai quali è stato fatto credere, da un sedicente avvocato o maresciallo dei carabinieri, che un figlio o un nipote avesse avuto un incidente. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trieste e tuttora in corso, sono iniziate nell’estate 2023. Un’ottantina i fascicoli aperti; le truffe scoperte – come spiegato in conferenza stampa – sono 38. Vesuvio”. Circa 150mila gli euro di proventi recuperati.

A seguito di un notevole incremento del fenomeno, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Trieste, diretto dalla locale Procura della Repubblica, ha posto in essere sinergiche indagini, supportate da adeguata attività preventiva, finalizzata a contrastare tale esecrabile reato sul territorio. L’attività prende le mosse all’inizio dell’estate del 2023. Se infatti i primi mesi di quell’anno avevano fatto registrare un numero relativamente esiguo di casi, da giugno gli episodi si moltiplicano evidenziando un’emergenza che era imperativo contenere. Proprio questa maggiore attenzione, di concerto con i Comandi Stazione, conduce all’individuazione e all’arresto di un individuo riconosciuto autore, tra le altre, di una truffa perpetrata a Prosecco.


Dall’arresto di un uomo di 45 anni, di origine campana, gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi: si individua una zona da attaccare che gli “esattori” (chi preleva le somme dalle vittime) raggiungono in mattinata. I “centralinisti” (ubicati in particolare nell’area campana) fanno telefonate a random finché una vittima cade nel tranello, convinta di parlare con un avvocato o un maresciallo che gli chiede soldi per aiutare il figlio e il nipote nei guai. Gli esattori attendono indicazioni per raggiungere l’abitazione della vittima e prelevare contanti e preziosi.

Le indagini, svolte anche con il coinvolgimento dell’Arma di Napoli, hanno acclarato l’esistenza di una struttura da criminalità organizzata. Da questi accertamenti è stato possibile scoprire e in alcuni casi prevenire truffe in tutto il Nord Italia. L’evento permette un ulteriore sviluppo degli elementi acquisiti e consente di individuare due donne che, giungendo in treno a Trieste, avevano il ruolo di prelevare le somme racimolate dalle vittime in seguito al raggiro operato al telefono da un fantomatico avvocato (a volte Maresciallo dei Carabinieri) che minacciava ingiuste conseguenze per un grave incidente stradale causato da un congiunto. Questa infatti, con diverse sfumature, la trama della truffa in cui iniziavano a cadere decine di soggetti anziani.

Molto spesso ci si è chiesti se sul territorio possano operare dei basisti. La mancanza di evidenze in questo senso ed il fatto che le varie batterie operino indistintamente in tutta Italia porta a ritenere che questa specifica figura non faccia parte dell’organizzazione. È invece verosimile che la scelta del territorio da “attaccare” sia preceduta da un cospicuo lavoro di raccolta informazioni operato da soggetti altamente specializzati che operano un incrocio fra tutte le notizie personali reperibili in rete tra banche dati e social network. Particolarmente interessante il fatto che gli “esattori” vengano pagati a giornata, con una somma pari a 150 euro, indipendentemente dall’ammontare raccolto.

Da due donne e dal 45enne partono due filoni di indagine apparentemente separati che conducono gli investigatori a scoprire un considerevole numero di “esattori” e finanche alcuni centralinisti. Molti di loro, sussistendo le condizioni di legge, sono finiti in manette, altri sono stati deferiti in stato di libertà. I due filoni hanno continuato a correre autonomamente fino a quando non sono emersi alcuni elementi di convergenza, tra i quali sicuramente l’origine campana dei soggetti individuati, l’identificazione di centralinisti comuni ai due gruppi come anche l’uso di medesime autovetture. Questo ha consentito di allargare ulteriormente il quadro investigativo con il coinvolgimento dell’Arma di Napoli che ha fornito un eccellente collaborazione in termini di informazioni e supporto.

Si è quindi tentato di salire ulteriormente nella piramide criminale giungendo agli organizzatori ovvero alle menti del piano delittuoso con la sensazione di muoversi, da un punto di vista investigativo, in un ambiente di criminalità organizzata. Proprio questo ulteriore passo in avanti ha consentito di individuare ulteriori soggetti ma soprattutto di scoprire e in alcuni casi di prevenire truffe perpetrate in tutto il Nord Italia, sicuramente in Friuli VG, ma anche in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Marche. Complessivamente, al momento, sono stati arrestati 10 soggetti, altri 29 denunciati in stato di libertà, scoperte 38 truffe e recuperati circa 150.000 euro di proventi.

Gli anziani, spesso soli, sono facili vittime di malintenzionati pronti a sfruttare la loro buona fede e le loro vulnerabilità. Sebbene si tratti di un fenomeno nazionale, a Trieste assume un carattere particolarmente significativo, attesa la composizione demografica della popolazione residente. Il Procuratore della Repubblica e i Carabinieri ci tengono a ribadire la massima importanza della collaborazione dei cittadini per eradicare questo fenomeno segnalando immediatamente anche i tentativi subiti ma anche creando una rete di sicurezza per familiari o vicini di casa più fragili.

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