SI AL MES GIOCANDO IN CASA

Il MES è un meccanismo volto a mantenere la stabilità finanziaria della zona euro, regolato dalla legislazione internazionale. Chi garantirà che non lo pagheremo a caro prezzo?

Gli europarlamentari, in occasione del consenso sul MES, votano male, facendo vergognare tutti gli italiani. Invece di essere uniti per dare un’immagine di compattezza e linearità governativa giocano al “distinguo” per evidenziare, a torto, le diversità tra schieramenti e partiti. Insomma tutti contro tutti, senza alcuna differenza tra i due versanti politici, così ognuno vota secondo la propria “strategia elettorale da spendere sui social”. Nell’ala governativa, PD, Italia Viva e M5S si dividono al Parlamento UE sulla legge a favore dell’attivazione del MES e votano rispettivamente a favore il PD e IV, mentre il M5S è contrario all’attivazione gratuita del MES. Dall’opposizione, la Lega e Fratelli d’Italia votano contro come i pentastellati, mentre a favore decide Forza Italia, così la risoluzione è approvata con 523 sì, 145 contrari e 17 astensioni.

Il Meccanismo Europeo di Stabilità è uno strumento di garanzia per l’euro e per i Paesi colpiti da crisi asimmetriche, pertanto non si capisce perché demonizzarlo. Tanto più ora, che è stato alleggerito dalle condizioni capestro per utilizzarlo. La nuova versione permette di trarne vantaggi, dato che l’unica condizione a tasso zero è che i finanziamenti vadano alla “salute”.

523 sì, 145 contrari e 17 astensioni. Mes ok?

Le previsioni sono concordi: l’emergenza sanitaria si tramuterà in una pesante recessione globale e gli Stati, Europa compresa, si stanno dando da fare per sostenere le economie. Pertanto è apparsa strumentale e perdente la linea politica intrapresa dai partiti del “no aiuti europei”. La pandemia ha messo con le spalle al muro l’economia italiana (e più in generale quella del mondo) e ha spinto a riflettere sui possibili aiuti di natura europea in arrivo.

Le discussioni non sono mancate, soprattutto nell’ultimo Eurogruppo che ha concordato l’utilizzo dello strumento senza condizioni. Il MES è nato nel 2012, in sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria e del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria. Esso è, di fatto, il fondo monetario del Vecchio Continente, avente l’obiettivo di dare sostegno ai Paesi membri, in caso di crisi e di probabile default.

Ad oggi il MES ha “salvato” Cipro, Spagna e GreciaL’Italia, dal canto suo, è una delle maggiori sostenitrici del fondo salva-Stati. Più di noi infatti, in base ai risultati del PIL del 2010, hanno contribuito solo Germania e Francia. Anche per questo è oggi più che mai utile capire cos’è il Meccanismo Europeo di Stabilità, come funziona e perché la riforma del fondo salva-Stati potrebbe danneggiare, almeno secondo alcuni, proprio il Bel Paese.

La Banca centrale europea ci presenterà il più salato dei conti?

Il MES è stato istituito grazie alle modifiche apportate al Trattato di Lisbona, ratificate dal Consiglio UE nel marzo del 2011. L’entrata in vigore del fondo salva-Stati, prevista inizialmente per il 2013 è stata anticipata al luglio del 2012 a causa di una crisi del debito sempre più pressante (governo Monti). Il MES, pertanto, è un meccanismo volto a mantenere la stabilità finanziaria della zona euro, regolato dalla legislazione internazionale e, come organizzazione, ha una propria sede a Lussemburgo.

L’organizzazione raccoglie fondi volti a sostenere i membri che ne fanno parte, ovvero gli Stati che hanno adottato l’euro come moneta unica e che in un determinato periodo si trovano in forte difficoltà. In queste condizioni di emergenza economica, l’Italia, per non affondare e per dare una mano alle imprese, deve prendere tutte le risorse messe a disposizione dall’Europa, comprese quelle del fondo salva-Stati, proprio perché gli investimenti sulle spese sanitarie sarebbero senza condizionalità. Alcuni leader, purtroppo, come quelli di Lega e FdI, affrontano la questione a scapito degli interessi nazionali e investono le proprie energie sperando che il governo cada.

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