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Sequestro di contanti in aeroporto: già battuto il record del 2022

Nell’ambito dei controlli congiunti finalizzati al monitoraggio del traffico di valuta e al contrasto del riciclaggio, è stato intercettato nel corso del primo semestre dell’anno denaro contante per 565mila euro, sanzionando per illeciti valutari 33 persone.

Treviso – I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in servizio presso l’Ufficio delle Dogane della città veneta e le Fiamme Gialle del Comando provinciale locale, nell’ambito dei controlli congiunti finalizzati al monitoraggio del traffico di valuta e al contrasto del riciclaggio, hanno intercettato nel corso del primo semestre dell’anno denaro contante per 565mila euro, sanzionando per illeciti valutari 33 persone transitate con al seguito denaro per importi compresi tra 10mila e 60mila euro presso il locale scalo aeroportuale “Antonio Canova”.

Un risultato che ha già permesso di superare gli esiti delle attività ispettive concluse nell’anno 2022, durante il quale è stata intercettata valuta per 477mila euro e contestata a 31 persone la violazione della normativa sulla circolazione transfrontaliera di denaro contante che prescrive, prima di un viaggio in partenza o in arrivo sul territorio nazionale, la compilazione di una specifica dichiarazione doganale nel caso in cui si abbia al seguito contante per importi pari o superiori a 10.000 euro. I risultati operativi sono il frutto di accurate e specifiche analisi di rischio da parte dell’Ufficio delle Dogane di Treviso e del locale Gruppo della Guardia di Finanza che esaminano costantemente le tratte aeree in rapporto ai flussi dei passeggeri, di cui vengono approfondite, secondo specifici criteri, le peculiarità, prima di procedere all’ispezione del denaro portato al seguito.

I controlli presso l’aeroporto Canova.

I casi di maggior rilievo registrati nel primo semestre dell’anno sono relativi a un cittadino ghanese in arrivo da Malta con al seguito 37mila euro, a un cittadino moldavo proveniente dalla Spagna con al seguito 20mila euro e, negli ultimi giorni, a un cittadino greco in partenza per l’Olanda, trovato in possesso di 60mila euro. Tra le diverse tecniche, utilizzate dai trasgressori per nascondere il denaro, si annovera l’occultamento sia sugli indumenti che nei bagagli, non in grado, tuttavia, di eludere il dispositivo di vigilanza e il fiuto delle unità cinofile antivaluta “cash dog”. A seguito dell’ispezione, oltre alle contestazioni amministrative, vengono effettuati specifici approfondimenti finalizzati a riscontrare la coerenza dei dati reddituali e patrimoniali con l’ammontare della valuta trovata in possesso dei viaggiatori controllati, verificando se siano oggetto di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, nonché se siano percettori di reddito di cittadinanza o di emergenza, ovvero beneficiari di alloggi popolari o in emergenza abitativa.

Le attività di controllo che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza svolgono in modo unitario e complementare negli spazi doganali hanno il fine di verificare la regolarità dei flussi valutari, sia in entrata che in uscita dal territorio dello Stato, rilevare qualsiasi elemento, dato e informazione utile per risalire a eventuali casi di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo o di traffici fraudolenti, connessi ai trasferimenti di capitali da e verso l’estero, acquisire indizi o tracce su flussi di capitali non dichiarati all’atto del trasferimento all’estero e/o di rientro in Italia, ai fini dei successivi approfondimenti economico – finanziari e, più in particolare, di quelli di natura fiscale.

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