Sequestrati oltre 15mila prodotti contraffatti e non sicuri. Denunce e sanzioni per un valore complessivo di 830mila euro.
La Guardia di Finanza ha condotto una serie di operazioni a tutela del Made in Italy, sequestrando migliaia di prodotti contraffatti e non conformi agli standard di sicurezza in diverse province italiane.
Ascoli Piceno: sequestrati 1.900 capi contraffatti
Ad Ascoli Piceno, i finanzieri hanno sequestrato 1.900 capi di abbigliamento contraffatti tra cui marchi come Adidas, Nike, Moncler e Colmar, oltre a etichette falsi e attrezzatura per la cucitura. L’indagine ha avuto origine nei pressi dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, dove i militari hanno individuato due auto abbandonate colme di merce illegale. Il proprietario, un uomo di origine senegalese con numerosi precedenti specifici, è stato individuato e la successiva perquisizione domiciliare ha rivelato un opificio clandestino per la produzione e l’assemblaggio di capi contraffatti.
Padova-Brescia: maxi sequestro da 830.000 euro
Un’indagine avviata a Padova e sviluppata fino a Brescia ha permesso di scoprire un vero e proprio laboratorio del falso. Partendo dal monitoraggio di canali di vendita sui social network, i finanzieri hanno individuato una rete di distribuzione di capi, scarpe e accessori contraffatti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 13.885 articoli con loghi falsificati di oltre 30 marchi di lusso, insieme a una macchina da cucire per il confezionamento. Il valore complessivo della merce sequestrata avrebbe fruttato oltre 830.000 euro di guadagni illeciti. Tre soggetti sono stati denunciati alle Procure di Padova e Brescia.
Lucca: sequestrati 1.400 prodotti non conformi
A Lucca, i finanzieri hanno eseguito controlli sugli standard di sicurezza dei prodotti, sequestrando oltre 1.400 articoli tra candele e deodoranti per ambienti privi delle informazioni obbligatorie per il consumatore. I prodotti, venduti in un negozio di Altopascio, non riportavano indicazioni sulla sicurezza, il Paese di origine o le eventuali sostanze pericolose. Inoltre, alcune etichette erano scritte esclusivamente in lingue straniere o con caratteri non convenzionali. Il titolare è stato sanzionato per oltre 26.000 euro e la merce sarà distrutta al termine del procedimento.
Arezzo: falso imprenditore cinese denunciato per ricettazione e contraffazione.
Ad Arezzo i militari della Compagnia di San Giovanni Valdarno hanno sottoposto a controllo un imprenditore cinese che pur avendo da alcuni mesi avviato un’attività di produzione di capi di abbigliamento e accessori in un comune del Valdarno, ed avendo anche assunto alcuni connazionali, non risultava ancora aver eseguito alcun acquisto o vendita. I controlli hanno evidenziato la totale assenza di registri e scritture contabili e venivano rinvenuti oltre 23mila accessori di abbigliamento (tessuti in stoffa, borsellini, cinghie, bracciali, cerniere, moschettoni, fibbie, bottoni e anelli da portachiavi e tracolla) con i marchi di prestigiose griffe dell’alta moda ma contraffatti. La merce è stata sequestrata e il soggetto denunciato per ricettazione e contraffazione.