Scompare per tornare nella sua isola natale: ritrovata a Civitavecchia l’anziana Serena, salvata dalla Polizia

Dopo 21 ore di ricerche, la donna di 85 anni è stata rintracciata a bordo di un traghetto per la Sardegna. A spingerla via da casa un litigio con la figlia e il desiderio di un “ultimo viaggio”.

Roma – Si è conclusa con un lieto fine, ma non senza ore di apprensione, la vicenda di Serena, un’anziana di 85 anni che si era allontanata da casa a seguito di un litigio con una delle figlie, decisa a compiere quello che aveva definito il suo “ultimo viaggio” verso la Sardegna, l’isola in cui era nata. Affetta da gravi problemi di salute e senza i farmaci salvavita, Serena è stata rintracciata dalla Polizia di Stato poco prima della partenza del traghetto dal porto di Civitavecchia.

Tutto è cominciato con una telefonata al 112 (NUE). Le due figlie, Micaela e Barbara, rientrando a casa non avevano trovato la madre. La loro voce, al telefono con la Sala Operativa della Questura di Roma, era carica di angoscia: Serena era scomparsa da ore e aveva lasciato a casa le medicine necessarie per la sua terapia quotidiana.

In traghetto verso la “sua” isola

La risposta è stata immediata. Gli agenti Vittorio e Alessio, del Commissariato Porta Pia, si sono recati subito nell’abitazione, trovando le due donne in lacrime. Da lì è partita una corsa contro il tempo, durata 21 ore, che ha coinvolto più pattuglie, analisi di celle telefoniche, e verifiche incrociate.

L’ultimo segnale del cellulare di Serena è stato agganciato nei pressi del porto di Civitavecchia. Gli agenti hanno subito raggiunto l’area e, salendo a bordo del traghetto diretto in Sardegna, l’hanno ritrovata sana e salva. Aveva appena inviato un messaggio alle figlie: «Sto partendo per il mio ultimo viaggio verso l’isola felice».

L’abbraccio ritrovato e il grazie commosso

Dopo il ritrovamento, Serena è stata riaccompagnata a casa, tra le lacrime e l’abbraccio commosso delle figlie. Nei giorni successivi, Micaela ha scritto una lettera al Questore di Roma, chiedendo di poter ringraziare di persona gli agenti.

«Non li scorderò mai – ha scritto – la loro empatia, tenacia e perseveranza ci hanno restituito il sorriso e l’abbraccio della nostra amata mamma. Vi sarò per sempre grata».

Un gesto che sottolinea non solo la professionalità delle Forze dell’Ordine, ma anche la loro umanità, spesso determinante nei momenti più delicati.

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