Scommesse proibite dei calciatori: la banda riciclava i soldi attraverso una gioielleria [VIDEO]

Manette della Gdf a cinque indagati, già sottoposti al sequestro di oltre un milione e mezzo di euro.

Milano – Il GIP di Milano, Lidia Castellucci, ha ordinato gli arresti domiciliari per cinque indagati nell’ambito di un’inchiesta su un giro di scommesse illegali che ha coinvolto una dozzina di calciatori di Serie A, tra cui nomi di spicco come Nicolò Fagioli e Sandro Tonali.

Sono stati arrestati Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, accusati di essere fra gli organizzatori del giro di scommesse; e Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini, che gestivano a vario titolo la gioielleria utilizzata per ottenere i pagamenti dagli scommettitori.

L’operazione, coordinata dai pubblici ministeri Roberta Amadeo e Paolo Filippini sotto la supervisione del Procuratore Marcello Viola, ha portato al sequestro di oltre 1,5 milioni di euro e ha svelato un sistema strutturato di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e riciclaggio, attivo tra il 2021 e il 2023. Al centro dell’indagine, una gioielleria milanese, Elysium Group Srl, utilizzata come paravento per riciclare i proventi delle scommesse attraverso finte vendite di orologi e gioielli di lusso.

L’inchiesta, nata come stralcio di un’indagine della Procura di Torino, ha preso il via dall’analisi dei telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 a Sandro Tonali (ex Milan, ora al Newcastle) e Nicolò Fagioli (ex Juventus, ora alla Fiorentina). Le chat e le informazioni emerse hanno rivelato un sistema illecito che coinvolgeva piattaforme online non autorizzate, come Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com e Texinho.com, utilizzate per scommesse su eventi sportivi e poker online.

Secondo l’accusa, i calciatori si accordavano con i gestori delle piattaforme, Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, per piazzare scommesse, spesso ottenendo credito iniziale. I debiti accumulati venivano poi saldati attraverso bonifici tracciabili alla gioielleria Elysium, con sedi a Milano in via Pergolesi e viale Marche, fingendo l’acquisto di orologi di lusso o altri beni mai consegnati. Questo meccanismo consentiva di mascherare l’origine illecita del denaro, configurando il reato di riciclaggio. Gli amministratori della gioielleria, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini, sono stati posti agli arresti domiciliari per il loro ruolo nella gestione dei conti utilizzati per il riciclaggio.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa