La segretaria dem smentisce dopo giorni di rumors l’ipotesi di farla correre alle europee: “Non c’è in corso nessuna trattativa”.
Roma – Per giorni si era ventilata l’ipotesi di una candidatura di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, nelle liste del Pd alle europee. Prima le parole dell’ex segretario dem Nicola Zingaretti poi quelle di Elly Schlein che ieri aveva incontrato il padre dell’attivista. Ma poi la segretaria del Partito Democratico jha chiuso all’ipotesi, smentendo quelle indiscrezioni. “Questa ipotesi non è in campo. Non c’è in corso nessuna trattativa”, ha spiegato Schlein chiosando sulle voci e le polemiche che già stavano montando sul caso.
“Ho voluto incontrare il padre di Salis per discutere come possiamo aiutare a toglierla dalla condizione in cui si trova – ha precisato la segretaria dem -. Nel dibattito sul toto-nomi terrei fuori una situazione delicata come questa”. Il padre di Salis aveva dichiarato ieri all’HuffPost che se sua figlia si candidasse e non venisse eletta, “sarebbe un grave errore, in Ungheria la massacrerebbero”. Eppure l’idea di una possibile candidatura di Salis alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno serviva per garantirle l’immunità parlamentare.
L’insegnante monzese da quasi 14 mesi è detenuta nel carcere di Budapest con l’accusa (sempre rigettata) di avere partecipato alle aggressioni di alcuni ragazzi neonazisti durante la Giornata dell’onore l’11 febbraio, resta in carcere. La settimana scorsa il giudice non ha accolto la richiesta dei legali della donna degli arresti domiciliari in Ungheria per “pericolo di fuga”.