Il furto immortalato giovedì alle 15:23. Lo zio: “Vergognatevi.” L’uomo ha restituito l’immagine ai carabinieri.
Padova – È stata recuperata a Verbania la foto di Giulia Cecchettin, rubata giovedì 27 marzo dall’altare della chiesa parrocchiale di San Martino a Saonara, dove la giovane di Vigonovo—uccisa nel novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta—riposa accanto alla madre Monica. L’autore del gesto, un 70enne residente in Piemonte, è stato denunciato dai carabinieri dopo un’indagine lampo partita dalla segnalazione dello zio della ragazza, Andrea Camerotto. L’immagine, ancora integra nella sua cornice, tornerà presto al suo posto.
Il furto è avvenuto alle 15:23 di giovedì, come ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della chiesa. Le immagini mostrano un uomo che si avvicina all’altare laterale, prende la foto di Giulia e la nasconde sotto il giubbotto prima di allontanarsi a bordo di una Fiat Punto. A lanciare l’allarme è stato Camerotto con un post su Facebook: “Qualcuno ha rubato o nascosto la foto di Giulia Cecchettin dall’altare a Saonara. Ci sono le telecamere. Non è grave, ma infastidisce la comunità e la famiglia. Rimettetela al suo posto e vergognatevi.”
Indagini rapide e ritrovamento
I carabinieri di Legnaro hanno avviato subito le indagini, supportati dal parroco don Francesco Silvano Monetti, che ha fornito i filmati interni ed esterni della chiesa. Incrociando i dati con i lettori di targa del territorio, i militari hanno identificato il sospettato: un 70enne di Verbania. Sabato pomeriggio, la Procura di Padova ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro, eseguito dai carabinieri di Verbania. L’uomo, messo alle strette, ha consegnato spontaneamente la cornice con la foto prima ancora dell’inizio della perquisizione. È stato denunciato per furto.
Non sono chiare le motivazioni del gesto. L’anziano, senza precedenti penali, non ha fornito spiegazioni. La foto, simbolo del ricordo di Giulia nella comunità di Saonara—dove vivono nonni e zii materni—verrà riposizionata in chiesa nei prossimi giorni.
Un simbolo violato, la rabbia della comunità
La vicenda ha scosso Saonara, già segnata dalla tragedia di Giulia, studentessa 22enne di ingegneria biomedica uccisa da Turetta, condannato all’ergastolo. “Un atto vergognoso,” ha commentato un residente su X. La famiglia Cecchettin, attraverso il post dello zio, ha espresso indignazione ma anche un appello alla coscienza del responsabile. Il caso riaccende l’attenzione sulla memoria di Giulia, diventata icona della lotta contro la violenza di genere dopo il suo femminicidio, che aveva mobilitato migliaia di persone in Italia.