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Santanchè, altra tegola: questa volta l’accusa dei pm è di falso in bilancio

Nuovo avviso di conclusione indagini dopo quello per truffa all’Inps di dieci giorni fa. La ministra potrebbe andare a processo per la gestione di Visibilia.

Milano – Nemmeno il tempo di godersi lo scampato pericolo per la mozione di sfiducia respinta dalle Camere poco più di una settimana fa, che sul capo della ministra del turismo Daniela Santanchè cade un’altra tegola giudiziaria. La Procura di Milano ha infatti chiuso – in vista della richiesta di processo – il filone di inchiesta sul dissesto di Visibilia.

All’sponente di Fratelli d’Italia, che di Visibilia Editore era presidente fino al gennaio del 2022, i pm contestano il falso in bilancio, accusa che va ad aggiungersi a quella di truffa aggravata all’Inps mossa alla ministra a conclusione di un’altra tranche di indagine riguardo la gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid.

Una settimana fa è stata respinta la mozione di sfiducia contro la ministra

Nell’inchiesta per falso in bilancio, oltre alla ministra di Fdi sono indagati, tra gli altri, anche la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garner, il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Canio Mazzaro. Secondo i magistrati Daniela Santanchè, assieme ad altri ex amministratori, consiglieri e sindaci di Visibilia Editore, tra il novembre 2014 e il dicembre 2021, avrebbe, con “più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” avrebbe “consapevolmente” esposto “nei bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022” fatti “materiali rilevanti non rispondenti al vero” per un “ingiusto profitto“.

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