Il vicebrigadiere dell’Arma, insignito della medaglia d’oro al valor militare per essersi sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili.
Roma – Si va verso la beatificazione per Salvo D’Acquisto, militare italiano, vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Reali, insignito della medaglia d’oro al valor militare per essersi sacrificato il 23 settembre 1943 per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe naziste nel corso della Seconda guerra mondiale. Dalla sua stanza dell’ospedale Gemelli di Roma, dove è ricoverato, Papa Francesco ha deciso. La beatificazione è la tappa intermedia in vista della canonizzazione. Se il candidato prescelto viene dichiarato martire, diventa subito beato, altrimenti è necessario che venga riconosciuto un miracolo, dovuto alla sua intercessione.
Lunedì, “nel corso dell’udienza concessa al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e a monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali”, il Pontefice ha autorizzato il Dicastero delle cause dei santi a promulgare i decreti relativi. Tra questi il decreto riguardante “l’offerta della vita del servo di Dio Salvo D’Acquisto, fedele laico, nato a Napoli il 15 ottobre 1920 e morto a Palidoro il 23 settembre 1943″. A questo punto mancherebbe solo il riconoscimento di un miracolo. “Tanto una volta si vive, una volta si muore”. Il coraggio eroico di Salvo d’Acquisto è impresso in questa frase, da 82 anni e per sempre, nella storia italiana. Non pochi Comuni italiani hanno dedicato al suo nome strade o piazze, così come sono a lui intitolate numerose caserme dell’Arma nel cui culto era cresciuto D’Acquisto.
Giovanni Paolo II disse pensando a lui che “la storia dell’Arma dei Carabinieri dimostra che si può raggiungere la vetta della santità nell’adempimento fedele e generoso dei doveri del proprio stato“. Tra l’altro Papa Francesco ha deciso anche che convocherà un Concistoro per la canonizzazione di due beati: Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, fedele laico, medico, nato a Isnotu (Venezuela) il 26 ottobre 1864 e morto a Caracas il 29 giugno 1919 e Bartolo Longo, fedele laico, nato a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841 e morto a Pompei (Napoli) il 5 ottobre 1926.