ROMA – SCONTRO FRA SCIENZIATI: IL VACCINO FUNZIONERA? CHI PUO’ DIRLO.

I due scienziati si pungono da tempo ma sull'efficacia della vaccinazione sicura sono entrambi d'accordo. Il silenzio della Scienza, a volte, sarebbe stato più utile.

Roma – Vaccino sì, vaccino no. Con la corsa dei colossi farmaceutici per accaparrarsi il titolo di “azienda produttrice del vaccino anti Covid più efficace del mondo”, è cominciato anche il dibattito sull’affidabilità delle preziose fialette. Da un lato allettanti promesse di un ritorno alla vita normale, dall’altro viste con sospetto per via della fretta con cui sono state prodotte.

Sono davvero pronti i vaccini?

E non si tratta solo del dubbio dei No Vax sui social, si parla di nomi importanti come Andrea Crisanti, scienziato di chiara fama. Le dichiarazioni del virologo avevano sollevato pesanti critiche ma anche sostegno da una parte dell’opinione pubblica: “Il vaccino? Lo farò soltanto quando ci saranno i dati scientifici”. Aveva detto lo studioso ma in un’intervista recente lo stesso Crisanti ha aggiustato il tiro: “Non dubito che tutto quanto verrà fatto con la buona fede e con rigore. Sta di fatto che il difetto è nella procedura affrettata”.

Andrea Crisanti

A questo proposito anche Roberto Burioni ha rilasciato le solite dichiarazioni, sottolineando l’importanza del vaccino anti Covid: “…È difficile fare previsioni sul futuro – ha detto il prof – ma sappiamo che se non ci comportiamo bene il virus ricomincia a diffondersi e sarebbe un peccato perché siamo alla vigilia di grandi novità. Ricordiamoci che il virus da solo non vale niente, deve avere un ospite altrimenti non vale nulla, se non incontra nessuno da infettare, sparirà. Nella prima ondata non avrei mai pensato che avremmo avuto un vaccino così presto…

Roberto Burioni

…Il vaccino impedisce al Covid di diffondersi, se in una comunità la grandissima parte della gente viene vaccinata, il gran numero delle persone immuni farà sì che il virus non sia più in grado di circolare e in questo modo si raggiunge l’immunità di gregge… Vaccinarsi non è un atto di protezione individuale, ma un gesto di responsabilità civile che rende la nostra comunità più sicura e difende i più deboli e sfortunati. Chi pretende di non vaccinarsi facendo i propri comodi in nome della libertà, rende la comunità più vulnerabile, fa del male ai più deboli e ai più fragili e questa non è libertà. La libertà è un’altra cosa”.

Burioni replica nemmeno troppo velatamente al collega Crisanti e alle sue perplessità: “…Dire io non mi farò il vaccino se non ci sono i dati sulla sicurezza – aggiunge precisando il prof –  è come affermare che io non guido un’auto senza freni, ma se non li ha non la immatricolano, non la vendono. Nel momento in cui il vaccino sarà approvato dobbiamo avere fiducia in queste organizzazioni. Un vaccino senza i dati di sicurezza non viene approvato. Le agenzie indipendenti sono molto severe in generale, la mia esperienza è che gli si può imputare solo un’eccessiva severità…”.

Dall’altra parte Crisanti cerca di mettere un freno alle critiche rispondendo fermamente alle staffilate del collega: “…Il senso della mia affermazione – ha replicato Crisantiche ha scatenato le polemiche, era il seguente: finora ho sentito soltanto affermazioni di carattere commerciale che hanno poi avuto riscontro sulle quotazioni in Borsa di queste azien

de. Non ci sarebbe niente di male fino a qui, però nella seconda frase ho detto: gran parte di questa ricerca è fatta con quattrini pubblici ed è importante che i dati vengano condivisi. Finora i dati non li ho visti, nemmeno i miei colleghi, quindi non mi vaccino…

L’Esercito provvederà alle vaccinazioni di massa

…La mia posizione è stata ripresa dalle maggiori riviste internazionali: hanno chiesto trasparenza e visione dei dati, non solo di quelli aggregati, ma anche di come è stato fatto il campione, se ci son sbilanciamenti, tutta una serie di fattori. Chiaramente, noi ci auguriamo che non ci siano problemi… L’ambiente scientifico italiano è un po’ provinciale. Se avessi detto quello che ha affermato l’editore del British Medical Journal più che criticato sarei stato lapidato. Ha fatto un editoriale estremamente feroce su come è stata gestita la comunicazione sui vaccini. Stessa cosa per il direttore di Nature. Che poi io sia a favore dei vaccini, non c’è dubbio”.

E allora speriamo che arrivino subito questi dati. Ma di nuovo Burioni commenta senza mezzi termini: “…In generale i vaccini non consentono la trasmissione del virus o comunque la riducono di molto – ha concluso il profper quanto riguarda il Covid lo vedremo col tempo, quando avremo vaccinato le persone. Non posso fare affermazioni perché non ho i dati nuovi. Se verranno confermati quelli sull’efficacia sono molto ottimista sotto questo aspetto…”.

Confidiamo dunque nella trasparenza di Pfizer, Moderna &co, allo scopo di mettere fine ai dubbi, giustificati o meno, e cominciare così un’efficace campagna Pro Vax. Sarà l’esercito a somministrare gratuitamente i vaccini che non saranno obbligatori. I primi a ricevere la monodose saranno medici e personale sanitario. Poi le Rsa e altre categorie a rischio. Dopo si passerà alle persone fra i 60 e i 70 anni e cosi via dicendo. Sempre che tutto vada come un orologio. Nel Bel Paese sarebbe già una gran fortuna. 

Ti potrebbe interessare anche —->>

TROPPI MORTI NELLE RSA ITALIANE

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa