Il macabro ritrovamento da parte di due speleologi amatoriali. I corpi, rannicchiati uno accanto all’altro, sarebbero lì da almeno 30 anni. Indagini in corso: ipotesi tra morte violenta e reperti storici.
Roma – È uno dei ritrovamenti più inquietanti degli ultimi anni nella Capitale quello avvenuto sabato sera a Vigna Murata, nella periferia sud di Roma, tra via Laurentina e via Ardeatina. Due speleologi amatoriali, impegnati in un’esplorazione sotterranea nel fosso di San Leone, hanno rinvenuto due scheletri umani, rannicchiati uno accanto all’altro, a 25 metri sotto il livello del suolo.
I due scheletri rannicchiati nel cunicolo degli anni Quaranta
Il cunicolo, un’antica opera idraulica costruita nel 1940 per servire la rete del Laghetto dell’Eur, conduce a una grotta nascosta, divenuta oggi teatro di un giallo fitto di interrogativi. Gli speleologi, entrati da un accesso in via dei Corazzieri, hanno subito allertato la polizia.
Gli agenti del commissariato Esposizione, affiancati dalla Squadra Mobile e dalla Scientifica, sono intervenuti immediatamente, supportati dal nucleo SAF dei Vigili del Fuoco, specializzati in operazioni in ambienti pericolosi. A un primo esame dei due scheletri umani, il medico legale ha ipotizzato una morte avvenuta circa 30 anni fa, data la buona conservazione delle ossa e in particolare dei denti. Tuttavia, l’assenza di ulteriori conferme obbliga gli investigatori alla cautela. Solo le analisi dell’Istituto di Medicina Legale della Sapienza potranno chiarire con precisione epoca, causa del decesso ed eventuali traumi.
Tracce di un passato recente o remoto? Le ipotesi al vaglio
Al momento nessuna ipotesi è esclusa sul destino toccato ai due scheletri. Gli inquirenti stanno valutando scenari molto diversi tra loro:
- Duplice omicidio, forse occultato nei sotterranei della città.
- Clochard o persone disperse, in cerca di riparo nel sottosuolo.
- Incidenti avvenuti nel corso di esplorazioni non documentate.
- Resti archeologici, se una datazione più antica dovesse emergere.
Il ruolo chiave delle analisi forensi
Le analisi scientifiche saranno fondamentali per orientare le indagini: dalla ricostruzione facciale e l’estrazione del DNA per eventuali identificazioni, fino all’esame delle fratture sugli scheletri per stabilire se la morte sia avvenuta per cause violente o accidentali. Il caso è ora nelle mani della Procura, che monitora ogni sviluppo, nella speranza che questo oscuro capitolo sotterraneo possa presto avere un nome, una storia e – forse – un colpevole.