La possibilità di accedere ai concorsi pubblici deve essere garantita a chi è possesso del titolo di studio richiesto per la posizione bandita. Poi spetta alle prove concorsuali scremare la platea dei candidati in base a capacità e merito.
Infatti, il citato DL prevede la possibilità di modificare i bandi di concorso già pubblicati e di sostituire la prova preselettiva con una valutazione per titoli. Ciò che riteniamo maggiormente lesivo è la forte discrezionalità lasciata alle amministrazioni di modificare i bandi già pubblicati dove diversi candidati hanno affidato le proprie speranze per la ricerca di un posto di lavoro.
Riteniamo fermamente che la possibilità di accedere ai concorsi pubblici debba essere garantita a tutti coloro che sono in possesso del titolo di studio richiesto per la posizione bandita. Dovrebbero essere le prove concorsuali a scremare la platea dei candidati in base alle capacità e al merito.
Comprendiamo certamente le difficoltà organizzative legate al momento d’emergenza sanitaria, ma tale emergenza non può essere utilizzata in alcun modo per portare avanti procedure inique e discriminatorie, lesive dei diritti costituzionali, soprattutto in un momento in cui la disoccupazione giovanile è ai massimi storici.
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