Una migliore rete informativa aiuterebbe gli italiani ad accettare le regole senza farsi troppe domande. Sino ad oggi abbiamo ascoltato chiunque. Da domani vorremmo ai microfoni solo persone qualificate e non politicizzate.
Roma – Impennata di infetti, allo studio nuove misure restrittive forse a partire già da oggi. Però per alcuni, e sono la gran parte, il Covid non è affatto così letale come viene definito. Invece l’aumento dei contagi è una realtà e la paura di essere contaminati investe tutti noi, inutile negarlo. Tranne, forse, i giovani che sfidando la sorte non riescono a rinunciare alla Movida locale. C’è da capirli ma non ci sono giustificazioni. Il rispetto delle norme è imprescindibile. Comunque, con un po’ di accortezza, si può concretamente evitare di trasformarci in untori.
Per quanto riguarda i negazionisti e coloro i quali riferiscono vicende insensate e false riteniamo di soprassedere. Non c’è in atto un colpo di Stato e non ce ne sono le premesse. C’è tanta ignoranza in giro e da parte del governo altrettanta scarsa informazione nei riguardi della gente. Se dai palazzi del potere dicessero le cose come stanno le regole si accetterebbero più volentieri e le manifestazioni dei No-Covid diventerebbero un lontano ricordo. In giro c’è troppa confusione e scoramento e il futuro di noi tutti appare nebuloso. Questo stato di cose genera ansia e depressione e su questo c’è chi specula abbondantemente.
La protesta romana dei No-Mask è stata un flop senza precedenti. Un centinaio di persone hanno gridato al complotto e alla dittatura sanitaria reiterando gli slogan di qualche mese fa inneggianti al terrorismo dell’emergenza. Sull’aspro dibattito è intervenuto anche il presidente Mattarella il quale, approfittando di un incontro istituzionale al Quirinale con la presidente della Repubblica Ellenica, Katerina Sakellaropoulou, ha reiterato con forza il suo pensiero “…La libertà non è un fatto esclusivamente individuale ma si realizza insieme agli altri, richiedendo responsabilità e collaborazione…”.
Durante l’incontro Sergio Mattarella ha ribadito la necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche e gli uffici ma questo implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi. La presidente Sakellaropoulou, che nelle prime settimane del lockdown, aveva telefonato a Mattarella per esprimere solidarietà al nostro Paese, ha parlato della grande serietà da parte di italiani e greci nel fronteggiare la pandemia. E ha citato, non a caso, la frase del nostro Capo dello Stato riferita al premier inglese Boris Johnson: “…Amiamo la libertà ma amiamo anche la serietà. Peraltro l’andamento dell’emergenza sanitaria, causata dal Covid, richiede la massima tempestività nella messa in campo di tutte le misure necessarie…”.
Il Presidente della Repubblica, peraltro, ha anche sollecitato l’Unione Europea per muoversi in questa direzione, affinché siano presto superati i tentativi di rallentamento. Oggi le reti sanitarie periferiche pare funzionino bene grazie al lavoro congiunto, di rafforzamento quotidiano, realizzato tra Stato e Regioni. In questi giorni, infatti, verrà convocata la maggioranza per fare il punto sulle proposte delle Autonomie Locali. Le limitazioni di spostamento tra le regioni, peraltro, non possono essere escluse perché tutto dipende dal livello di diffusione del virus. La situazione va comunque controllata attentamente giorno per giorno.
Appena c’è una situazione di allarme bisogna intervenire con tempestività, ha avvertito il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. Certamente è sbagliato generare preoccupazioni, ipotizzando scenari allarmanti, poiché la risalita dei contagi era prevedibile. Non c’è motivo di farsi sopraffare dal terrore, basta solo essere prudenti. Le terapie intensive, comunque, sono state rinforzate. Le attuali percentuali di contagio sono diverse rispetto a quelle di aprile ed il virus continua a coabitare nel mondo. Bisogna conviverci in maniera intelligente cosi come è stato per altre malattie della stessa tipologia.
Per ottenere maggiore partecipazione e condivisione da parte degli italiani, lo ribadiamo, occorre maggiore informazione qualificata e non “politicizzata“. Sino ad oggi abbiamo sentito tutto ed il contrario di tutto e questo ha alimentato dubbi, perplessità e mancata osservanza delle leggi. Che spiegassero bene come siamo messi e non limitarsi alla mera conta di contagi, vittime e ricoverati. Numeri in larga parte discutibili per tutta una serie di motivi tecnici e non. Attualmente maggiore impegno deve essere profuso verso i test rapidi, affinché si possano fare ovunque e in maniera massiccia senza ore di attesa. Non è accettabile sprecare giorni per fare un tampone o effettuare un prelievo sierologico. Perché non incaricare i laboratori privati per effettuare le analisi? Qualcuno lo aveva promesso, poi si è tirato indietro. Come al solito.
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