ROMA – MI SCUSO MA NON MI DIMETTO: LA DIGNITA’ LO IMPORREBBE MA MORRA NON CI STA

Adesso sarà un problema riunire la Commissione Antimafia. Qualora venisse convocata Nicola Morra non avrebbe intorno a sé i componenti dell'opposizione che reclamano le sue dimissioni.

Roma – Non volevamo parlarne più ritenendo la faccenda chiusa. Definitivamente chiusa, invece no. La vicenda tiene ancora banco e allora non potevamo sottrarci. Senza nulla togliere a quella prima donna della pandemia che continua ad imperversare. Il senatore Nicola Morra, infatti, continua a far parlare di sé. Solo nel male, si capisce. Il senatore è riuscito con un colpo solo ad unire tutti contro di lui: il proprio partito a cinque stelle e tutto l’arco parlamentare. Questo perché poteva risparmiarsi quelle espressioni infelici ed inopportune nei riguardi della compianta Jole Santelli, ex presidente della Regione Calabria in quota a Forza Italia.

La compianta Jole Santelli

A placare l’ira dei partiti, che ne chiedono le dimissioni in larga parte, non basta un misero chiarimento postato su Facebook. Anzi così facendo il senatore pentastellato, presidente della Commissione Nazionale Antimafia, ha peggiorato le cose provocando altre reazioni negative, da Forza Italia al Pd, da Fratelli d’Italia a Italia Viva, dalla Lega ad Azione e non solo. Nessuno vuole più Morra sulla poltrona della Commissione e i partiti dell’opposizione non siederanno più su quelle sedie sino a quando Morra rimarrà a capo dell’importante consesso contro la criminalità organizzata.

Ma di dimissioni non se ne parla come se chi ha parlato avesse fatto i complimenti alla povera Santelli, presente in trincea sino a quando la malattia non gliel’ha più permesso:

Il presidente della Commissione Nazionale Antimafia Nicola Morra

“…Da parte mia c’è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia, qualunque essa sia – ha detto Morra arrampicandosi sugli specchi – chi mi conosce, anche per vicende personali, sa quanto sia vero quanto sto dicendo. Ho semplicemente ricordato, all’interno di una intervista che aveva come argomento specifico la questione dell’arresto di Domenico Tallini, che l’elettorato è pienamente responsabile delle scelte che effettua…”.

Infatti Morra è intervenuto su Radio Capital commentando l’arresto del presidente del Consiglio Regionale calabrese. Così dopo aver sottolineato che “il consigliere regionale è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria ha proseguito dicendo che proprio questa circostanza è la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita”.

Domenico Tallini

Inoltre il presidente della Commissione Antimafia ha riconosciuto di potere apparire anche “politicamente scorretto, ma era noto a tutti che la Presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, ma politicamente tra noi c’è un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso”.

Nessuna delle dichiarazioni che Morra ha fatto sino ad oggi convince. E non potrebbe perché qualunque sia il contesto in cui sono state pronunciate la frasi ritenute offensive contro Jole Santelli e la Regione a suo tempo da lei rappresentata, il senatore ha offeso non solo la memoria dell’ex governatrice ma tutti i calabresi che l’hanno votata. Senza alcuna intenzione di cavalcare l’attuale momento politico per puntare, ancor di più, il dito contro il presidente della Commissione Antimafia appare paradossale che Morra continui a scusarsi nel tentativo di chiarire ma guadagnando solo l’effetto opposto.

L’opposizione è uscita dalla Commissione e rientrerà dopo le dimissioni di Morra

Nessuna “predica” per carità ma solo un invito a stare più attenti e ad avere rispetto poiché l’atteggiamento di Nicola Morra ha dimostrato soltanto, e per l’ennesima volta, che “il giustizialismo è nemico della giustizia autentica e, come in questo caso, dell’umanità”.

Purtroppo sentirsi sempre dalla parte della ragione non significa averla sul serio. E si rischia di dire fesserie. Se non la smetteranno, una volta per tutte, di parlare male dei colleghi, i politici nostrani non potranno mai essere credibili, soprattutto nell’esercizio del loro mandato. La dignità deve prevalere su tutto.

Le vittime della mafia di cui dovrebbe occuparsi la Commissione presieduta da Morra

Non esiste nessun incarico o funzione pubblica che può legittimare atteggiamenti di prevaricazione e di offesa. E che, in ogni caso, non possono essere estesi a soggetti terzi, per proprietà transitiva. Morra, peraltro, è stato eletto proprio in Calabria. Comprensione per lo stato d’animo del senatore, che ha ammesso le proprie colpe, ma adesso basta. Chiudiamo la partita e che faccia un passo indietro: “…Mi scuso ma non mi dimetto“. Appunto, come volevasi dimostrare, a proposito di dignità. 

 

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