Un altro partito di destra che dovrà dimostrare un carattere diverso rispetto a quelli già costituiti da anni il cui consenso è claudicante. Alcuni punti in programma sembrano buoni ma il purosangue si vede in corsa.
Roma – Qualcosa si muove nella destra italiana e non si tratta dei soliti movimenti sovranisti e populisti, sta arrivando la “Buona destra”: una destra liberale, europea ed antisovranista che si propone come alternativa tanto all’alleanza PD/Cinque Stelle quanto al Fronte Sovranista costituito da Lega e Fratelli d’ Italia.
Filippo Rossi, un giornalista romano, già ideologo della fondazione Fare Futuro di Gianfranco Fini e fondatore del Festival culturale Caffeina ha presentato venerdì 3 Luglio a Roma “Il Manifesto della Buona Destra” affiancato da Daniele Toto, deputato in parlamento con il PDL e poi con Futuro e Libertà per l’Italia e da Nicola Bono che ha ricoperto in passato il prestigioso incarico di Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali.
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Venti punti programmatici semplici ma di grande impatto: una destra meritocratica che combatte le politiche clientelari, una destra laica che rispetta la religione, una destra nemica della spesa pubblica e della burocrazia, una destra che si oppone con fermezza all’immigrazione clandestina ma valorizza la “buona immigrazione” ritenendola una risorsa indispensabile per il nostro paese. Una destra che guarda all’Europa con convinzione e vuole riformare l’Unione Europea dall’interno, senza propinare facili slogan xenofobi ed ipernazionalisti.
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Una destra per cui non ci sono sovranismi alternativi a quello degli Stati Uniti d’ Europa, un obiettivo che deve essere raggiunto con l’ unità militare, fiscale e bancaria tra i paesi membri. Una destra che continua a credere nella patria e nella famiglia come valori fondanti della società ma secondo una visione moderna e che si armonizza con le conquiste del XXI secolo.
Una destra per cui la patria non è solo l’ Italia ma anche l’ Europa che dividiamo con i nostri fratelli francesi, spagnoli, tedeschi ed altri. Una destra per cui la famiglia nel 2020 non è solo quella composta da un uomo e una donna ma anche da due persone dello stesso sesso che hanno deciso di condividere insieme un percorso di vita. Filippo Rossi ha lanciato la sfida, ora sono gli Italiani che devono rispondere presente.
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