Se il programma decollerà in certe aree del Bel Paese sarà più facile e proficuo fare impresa, E con il 50% di sconto nelle imposte sul reddito.
Roma – Dal 2021 sarà più conveniente avviare una nuova attività d’impresa nelle cosiddette ZES, “Zone Economiche Speciali”. Così se prenderanno corpo nuove iniziative economiche ci sarà una riduzione dell’imposta sul reddito del 50%.
L’agevolazione decorre dal periodo in cui è stata intrapresa la nuova attività e spetta per i sei anni successivi. Le aziende potranno beneficiare dell’abbattimento della imposta a certe condizioni. Per esempio il mantenimento dell’attività nell’area ZES dovrà continuare per almeno 10 anni anche per assicurare, nello stesso periodo, la conservazione dei posti di lavoro che sono stati creati nell’ambito dell’attività avviata nella zone prescelte.
Inoltre le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento. Le zone economiche speciali sono individuate a norma del Decreto Legge n 91/2017, che ha definito le procedure e le condizioni per richiedere l’istituzione di tali territori in determinate aree del Paese, definite meno sviluppate e di transizione.
Nel provvedimento legislativo si legge che la zona ZES è un’area geograficamente delimitata e chiaramente identificata, oltre che situata entro i confini dello Stato e costituita anche da aree non territorialmente adiacenti, purché presentino un nesso economico funzionale e che comprenda almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 del 2013.
Così tanto per essere ancora più chiari le Regioni che sono in tali condizioni possono presentare, in base al citato Decreto Legge n. 91 del 2017, una o massimo due proposte di istituzione di ZES nel proprio territorio, ove però sono presenti più aree portuali che abbiano le caratteristiche stabilite dal regolamento europeo, accompagnate da un piano di sviluppo strategico ed efficace.
Importante è specificare che per richiedere l’istituzione di una ZES bisogna indicare la durata, i criteri generali per l’identificazione e la delimitazione dell’area, i parametri che ne disciplinano l’accesso e le condizioni speciali di beneficio per i soggetti economici ivi operanti o che vi si insedieranno. Infine occorre indicare anche il coordinamento degli obiettivi di sviluppo.
Appare opportuno sapere che, con il Decreto Legge n. 135 del 2018, sono state introdotte misure di ulteriore semplificazione per le zone economiche speciali.
Altra agevolazione interessante è che la legge di Bilancio 2021 estende la platea dei soggetti beneficiari della misura “Resto al sud”. Ovvero viene elevata l’età massima dei soggetti beneficiari portandola a 55 anni. In tal modo si riprende il percorso iniziato nel 2019 che aveva innalzato la soglia da 35 a 45 anni.
“Resto al Sud” è stata introdotta con l’art. 1 del D.L. n. 91/2017, per promuovere la costituzione di nuove imprese da parte di giovani imprenditori tra i 18 ed i 45 anni, nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La misura si concretizza in un finanziamento fino a 50.000 euro per il 35% erogato a fondo perduto e per il 65% quale prestito a tasso zero da rimborsare in otto anni.
Ti potrebbe interessare anche —->>
MILANO – DE BENEDETTI VOTA NO AL REFERENDUM E SCOMMETTE ANCORA NELL’EDITORIA DEL “DOMANI”