Roberto Formigoni torna in politica

L’ex presidente lombardo fonda un nuovo movimento insieme ai sindacalisti di Efei, puntando su sicurezza sul lavoro e formazione.

Dopo mesi di voci e speculazioni, Roberto Formigoni ufficializza il suo ritorno sulla scena politica. Il 78enne ex presidente della Lombardia ha fondato il movimento “Per un’Italia migliore” (PIM), costituito lo scorso 10 luglio presso lo studio notarile Olivares di Milano con 28 soci fondatori provenienti da tutte le regioni d’Italia.

La nuova avventura politica di Formigoni non è un progetto solitario ma nasce dall’alleanza con i vertici di Efei (Ente Paritetico Bilaterale Nazionale per la formazione), che rappresenta 754mila piccole, medie e microimprese. Al fianco dell’ex governatore lombardo, che ricopre il ruolo di presidente onorario, figurano nomi di peso come Daniele Gregorio Scalise, fondatore di Efei, David Conti, presidente dell’ente, e Filippo Fordellone, medico docente alla Tor Vergata e presidente effettivo del movimento.

Un movimento centrato sul lavoro e la sicurezza

Il PIM si posiziona naturalmente nell’area di centrodestra, dove molti esponenti di Efei già operano in diversi partiti. “Possiamo contare su circa mille consiglieri comunali”, sottolinea Formigoni, evidenziando la base territoriale già consolidata del movimento.

Il programma del nuovo soggetto politico ruota attorno a temi concreti: sicurezza sul lavoro, formazione professionale, economia, cittadinanza e famiglia. “La formazione alla sicurezza non va fatta solo in azienda, bensì già a scuola”, spiega Scalise, proponendo un approccio innovativo che coinvolga tutto il sistema educativo, dalle elementari alle superiori.

Proposte concrete su immigrazione e formazione

Particolarmente dettagliato è il progetto sull’immigrazione elaborato dal movimento, che prevede la formazione dei giovani direttamente nei Paesi di origine. “È infatti nei Paesi di origine che i ragazzi vanno formati, sulla base delle competenze che servono alle agenzie interinali”, spiega Scalise, citando un progetto pilota con la Tunisia. L’obiettivo è permettere ai giovani africani di “arrivare in Italia su un aereo, senza rischiare la vita due volte: la prima a bordo di un gommone, la seconda andando a finire nelle mani della mafia nei cantieri”.

Il movimento fa esplicito riferimento alla dottrina sociale della Chiesa, citata nello statuto, mantenendo però un approccio liberale sui temi economici. Entro la fine di luglio si terrà l’assemblea per l’assegnazione delle cariche sociali e l’avvio della piena operatività politica.

Per Formigoni, storicamente legato ai movimenti politici fin dai tempi del Movimento Popolare (di cui ricorre quest’anno il cinquantenario), questa nuova sfida rappresenta un ritorno alle origini: “Il format è quello del movimento politico, lo step precedente il partito vero e proprio”.

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