RIMINI – SGOMINATA DAI ROS BANDA DI ALBANESI E ITALIANI CHE SMERCIAVANO OGNI TIPO DI DROGA.

Bilancio più che positivo al termine dell’operazione ”Riviera”che fa capo ad un’inchiesta iniziata nell’estate del 2018 e che si è estesa anche in Sud America, in Albania e in alcuni Paesi del Nord Europa. Venti le persone arrestati praticamente con le mani nel sacco ovvero con ingenti quantitativi di stupefacenti di ogni tipologia, dal naturale al sintetico.

Rimini – Sgominata dai carabinieri del Ros (Reparto Operativo Speciale), su richiesta della Dda di Bologna, una potente organizzazione di albanesi e italiani in grado di produrre e smerciare stupefacenti di ogni tipo per milioni di euro. Il gip del Tribunale del capoluogo emiliano ha disposto misure cautelari in carcere per venti persone e indagini su altrettante dieci tra Emilia Romagna, Marche, Lombardia e Liguria. Questo il bilancio dell’operazione denominata”Riviera”che fa capo ad un’inchiesta iniziata nell’estate del 2018 e che si è estesa anche in Sud America, in Albania e in alcuni Paesi del Nord Europa.

I carabinieri impegnati nell’operazione “Riviera”.

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Il campanello di allarme per i militari del Ros è stato l’arrivo, nella cittadina romagnola, di un chimico colombiano. Contattato dall’organizzazione criminale, era ripartito alla volta del suo Paese intascando dieci mila euro in contanti. Il suo compito era quello di fornire ai malviventi le metodologie e gli strumenti per la lavorazione dei diversi stupefacenti. Produzione e confezionamento avvenivano in una sorta di raffineria clandestina allestita in un appartamento con annesso garage. Oltre a tagliare la cocaina tradizionale, in questo”laboratorio”veniva creata la”cocaina rosada”,conosciuta anche come Tucibi(2CB), un pericoloso mix dagli effetti devastanti che provoca, oltre alle allucinazioni, una forte aggressività. Altra”specialità” prodotta era la”Amnesia”, marijuana tagliata col metadone, in grado di sviluppare, nella migliore delle ipotesi, amnesie, attacchi di panico e perdita delle capacità motorie.

L’utilizzo delle cosiddette droghe leggere è in rapido aumento.

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Le sostanze erano destinate al mercato della Riviera romagnola ma non solo: una partita di droga sequestrata era diretta in Austria. Nelle intercettazioni è emerso che il gruppo era in grado di fornire grosse quantità di sostanze, tanto da fare ordinativi tra gli 800 mila e un milione di euro. Al vertice della banda un tranquillo padre di famiglia riminese dal basso profilo che gestiva l’intera filiera, dall’importazione/esportazione allo spaccio al minuto in strada e si serviva, come tuttofare, del nipote all’epoca delle indagini ancora minorenne. Nel corso delle operazioni sono state sequestrate un’azienda on-line di compravendita di auto usate, oltre  a pistole e fucili: trafficanti armati e quindi potenzialmente pericolosi. “…E’ una delle più importanti operazioni svolte a Rimini durante il mio comando…” ha dichiarato Giuseppe Sportelli, comandante provinciale di Rimini.

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