Evidentemente in Francia si ragiona in maniera diversa e non è la prima volta che terroristi di spicco non vengono estradati in Italia per essere sottoposti al giudizio che meritano. Molti di loro sono presunti assassini di servitori dello Stato i cui familiari, da anni, chiedono giustizia.
Milano – Si è consumato l’ennesimo schiaffo ai parenti di Calabresi e degli altri 10 uomini dello Stato uccisi dalle Brigate Rosse – commenta l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato – in merito alla decisione della Corte d’appello di respingere tutte le richieste di estradizione dei dieci latitanti condannati in Italia per gravissimi reati commessi negli anni ’70-’80.
“…Questi uomini uccisi in vili imboscate non avranno mai giustizia – ha aggiunto De Corato – Il commissario Luigi Calabresi, l’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, il generale dei carabinieri Enrico Galvaligi, l’agente di polizia Michele Granato, il vicequestore Sebastiano Vinci, il maresciallo di P.S. Luigi Carbone e Mario Cancello, Renato Briano, direttore generale dell’azienda “Ercole Marelli”, il maresciallo Antonio Santoro e il vicebrigadiere Antonio Custra oggi sono stati uccisi per l’ennesima volta…
…All’indomani degli arresti in Francia, Draghi si dichiarò soddisfatto della decisione del Governo d’oltralpe. Oggi mi auguro faccia pervenire al suo omologo, Emanuel Macron, le ferme rimostranze del nostro paese…
…Più volte ho ascoltato le voci di chi ha perso un parente durante gli anni di piombo e tutte le volte mi hanno sottolineato la sofferenza nel vedere come gli assassini non avessero scontato la giusta pena. Oggi siamo all’assurdo: non estradati forse perché passato troppo tempo.
Una cosa è certa: mentre questi assassini si rifacevano una vita aprendo ristoranti, gestendo agenzie di comunicazione e scrivendo libri, i parenti delle loro vittime hanno dovuto vivere nel loro dolore. Figli e figlie cresciuti senza padri, genitori che hanno dovuto seppellire i loro figli oggi, ancora una volta, sono stati umiliati da un Paese come il nostro che, sono certo, non farà arrivare alla Francia la propria condanna per questa assurda decisione…”.