RAGUSA – ALTRO CHE TOLLERANZA ZERO. MIGRANTI INFETTI SFUGGONO AI CONTROLLI.

Dovrebbero essere i più controllati uomini e donne che vengono dall'estero. Invece sfuggono ai controlli e risultano positivi al virus. Se si abbassa la guardia tutto potrebbe tornare come prima.

RAGUSA – Che senso ha lavorare in sinergia per contenere il Covid 19 se poi chi di dovere non riesce a controllare chi entra in Italia? È l’amaro sfogo contenuto in una lettera aperta scritta dal direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa, Angelo Aliquò, dopo tre giorni ad altissima tensione dovuta prima alla scoperta di 3 positivi del Bangladesh, e poi alla gestione dei 180 migranti sottoposti a tampone a bordo della Ocean Viking a largo di Pozzallo nella giornata di domenica.  

Angelo Aliquò – Direttore generale Asp Ragusa

“…La provincia di Ragusa – scrive Aliquò – è una delle meno colpite dal CoViD 19 in Italia, grazie al lavoro di sinergia tra Comuni (con i sindaci in prima linea e i corpi di polizia municipale), la Prefettura sempre presente, il lavoro esemplare svolto dalle forze dell’Ordine e l’Asp. Eppure questo lavoro viene inficiato dai mancati controlli nelle sedi di arrivo dei passeggeri e una famiglia proveniente dal Bangladesh con un volo di linea, attraversa mezza Italia in pullman per poi risultare positiva ai test eseguiti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ragusa, dopo giorni durante i quali ha circolato liberamente per svolgere le proprie attività, mettendo a rischio chiunque. Perché – si chiede ancora il manager dell’Azienda Sanitaria –  ad esempio non è stato imposto ai cittadini che entrano regolarmente da tutti i paesi maggiormente interessati dall’epidemia di fare un periodo di quarantena?

La nave Ocean Viking.

Analogamente, l’intervento da parte dell’ASP di Ragusa, per effettuare i tamponi a bordo della nave Ocean Viking, è stato un necessario atto di responsabilità rispetto al vuoto creato dal rimbalzo delle competenze di chi si nasconde dietro le regole e non guarda alla necessità di dare un contributo per la soluzione dei problemi.

Ha ragione l’Assessore Razza, quando scrive che qualcuno a Roma dovrebbe iniziare a chiedersi perché in Sicilia l’USMAF non ha personale per adempiere ai suoi compiti istituzionali.  Mi auguro che sia ascoltato.

L’episodio di domenica è una opportunità per i decisori per strutturare meglio le azioni e le risorse che vanno messe in campo, altrimenti gli sforzi delle periferie, di chi come le donne e gli uomini che sono saliti a bordo, rischiano di essere inefficaci per la soluzione di problemi che sono problemi di tutti…”.

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