Quelle bufale morte ammazzate. Una strage

È bufera sull’abbattimento di decine e decine di capi di bestiame in provincia di Caserta dove anche brucellosi e tubercolosi stanno decimando di allevamenti di bufale. Insorgono gli animalisti che dicono basta alla sofferenze indicibili degli animali.

Report si è occupata di questa triste vicenda, mandando in onda una puntata in cui si rendeva noto il pensiero degli allevatori e l’interesse economico legato allo sfruttamento animale, ignorando la palese sofferenza degli animali. Sono state trasmesse scene di allevamenti di bufale e abbattimenti, animali ammazzati nell’indifferenza di tutti, nessuna parola di pietà, solo calcoli d’interesse per le aziende.

La sofferenza delle bufale verso il macello

Come si evince dalle reazioni e i commenti sul web numerosissimi cittadini sono rimasti sconvolti per la sorte di queste povere bufale, ed è subito bufera in rete tra l’indignazione delle persone e delle associazioni animaliste: è una mattanza! “Risarcimenti, denaro, interessi economici, e gli animali? Neppure sfiorata l’idea della loro sofferenza, neppure una parola per quelle creature picchiate e spinte al macello.

Nel 2022 è inaccettabile continuare ad ignorare la sofferenza degli animali, riconosciuti tra l’altro come esseri senzienti anche dalla Costituzione. Per queste creature si tratta di una vita di sofferenze finita nel macello, sia come “fine carriera” che come “rottamazione”. I media televisivi hanno il dovere di non ignorare lo sfruttamento e la sofferenza animale, non si può fare “informazione a metà“, dicono le associazioni protezioniste.

“…Chiediamo che tutti i maggiori canali televisivi inizino ad affrontare e discutere il problema degli allevamenti e dei mattatoi dal punto di vista etico e della sofferenza animale – dichiarano i sodalizi Meta Parma, Avi Parma, Salviamo i Macachi di Parma – chiediamo che se ne parli e che se ne parli spesso. Non è più soltanto una questione di amare o no gli animali, è una questione di etica e di coscienza e di non sostenibilità ambientale che ormai riguarda tutti. Zoonosi, virus, emergenza climatica, riscaldamento globale, distruzione del pianeta, esseri senzienti sfruttati e uccisi,  immensa sofferenza e dolore. Come possiamo ignorare ancora tutto questo? Come si può ignorare una mattanza di creature? Il cittadino ha il diritto di sapere, per poter scegliere con consapevolezza se essere complice di questi dolori oppure no…”

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