I Monti Arcobaleno rappresentano un vero e proprio incanto naturale. Un luogo magico, un parco costellato di rocce multicolore che lascia senza fiato.
Roma – Immersi come siamo nel “grigio vivere quotidiano” con le incombenze che non ci lasciano tranquilli nemmeno per un attimo, spesso non ci accorgiamo di ciò che ci sta intorno. Ci sono paesaggi, panorami che lasciano senza respiro per quanto sono sublimi e ti catapultano in atmosfere fiabesche e magiche. Come sentirsi quasi accanto a Zeus… Madre Natura sa quel che fa, quando si mette di buzzo buono ci lascia sbigottiti, senza parole. Si raggiungono livelli d’arte, cui nessuno essere umano potrà mai tendere. Ci sono luoghi geografici plasmati talmente bene da avere il compito di provocare incanto, stordimento.
Rientrano in questa categoria, senza dubbio, i Monti Arcobaleno, così definiti perché le sue montagne assumono colori, quasi come se fossero stati dipinti. Sì, ma l’artista in questione è solo lei: Madre Natura. Signora Assoluta dello scibile e non, a volta Matrigna, ma quando crea spettacoli di questo tipo non puoi non esserne sedotto. I Monti Arcobaleno, considerati un vero e proprio capolavoro, si trovano in Cina, per la precisione a Zhangye, raggiungibile dopo aver percorso l’antica Via della Seta, che indicava quell’insieme di percorsi carovanieri e rotte commerciali che congiungeva l’Asia orientale, e in particolare la Cina, al Vicino Oriente e al bacino del Mediterraneo.
E’ nella parte nord-ovest della città che si manifesta il miracolo: il maestoso Parco geologico nazionale del Danxia cinese, un’area protetta che si estende per più di 500 km. Qui si proiettano verso il cielo i massicci montuosi, che splendono di vera luce illuminati dal sole e che mostrano una varietà di cangianti colori, come pennellate d’autore. Questo parco non ha solo suscitato l’interesse di viaggiatori, turisti e appassionati della natura, ma anche di studiosi, stuzzicati dalle singolarità delle sue formazioni rocciose. La sua genesi risale a migliaia di anni fa, dopo un’erosione dell’arenaria (tipo di roccia) rossa.
Poi ci hanno pensato Eolo, dio dei venti, Zeus, dio della pioggia e altri agenti atmosferici a creare quegli strati colorati che, nel corso dei secoli, hanno finito per combaciare. Uno spettacolo siffatto, con tante sfumature di rosso, viola, argento e giallo, oltre a sbigottire ci proietta indietro nel tempo, sino a ritornare bambini quando era il tempo di favole, fate e gnomi. A incantare non solo i colori, ma anche le forme bislacche che le montagne assumono e che è possibile ammirare in una particolare zona del parco, suscitando negli spettatori atmosfere oniriche e immagini sperdute nel tempo. Assistere a uno spettacolo di questo tipo genera un’esperienza sensoriale ed emozionale unica, senza precedenti. Le sfumature dei colori e delle luci mutano dall’alba al tramonto, seguendo il movimento del sole.
Al momento ci si può accontentare di una visita sul Web, nell’attesa di poterci andare di persona. Purtroppo la “pausa” è finita, la realtà incombe e siamo costretti a reimmergerci nello squallido vivere quotidiano!