Pronto soccorso di Policoro, il caso della bimba e la replica dell’ASM: “Codice verde, attesa compatibile”

L’Ugl Matera difende il personale sanitario: “Non servono guerre tra chi soffre e chi cura. Serve ascolto, riforma, unità”

Matera – Ha suscitato forte emozione la lettera-denuncia di Giovanni Galgano, padre di una bambina di cinque anni che ha raccontato una lunga attesa al Pronto Soccorso di Policoro. Ma accanto alla voce del cittadino, per l’Ugl Matera è necessario ascoltare anche quella degli operatori sanitari, spesso lasciati soli in un sistema carente.

La versione ufficiale dell’ASM non tarda ad arrivare: “Nessun ritardo”, afferma l’Azienda Sanitaria Locale di Matera. La piccola era stata classificata come codice verde, condizione non urgente, con tempi di attesa stimati compatibili con i protocolli. La visita è avvenuta dopo circa un’ora, non tre, come inizialmente riportato. In quel momento erano presenti dodici pazienti, sette dei quali con codici più gravi.

Il Direttore Generale Maurizio Friolo, sollecitato anche dall’Ugl, ha ribadito che “in un contesto nazionale segnato dalla carenza di personale, le attese sono purtroppo possibili”. L’impegno, ha precisato, è quello di rafforzare le risorse, soprattutto nei turni critici.

Dura e accorata la testimonianza di operatori in servizio: “Non siamo indifferenti, siamo impotenti. Con un medico solo e decine di pazienti, ogni scelta è una roulette”. Tra turni massacranti, personale insufficiente e mancanza di mezzi, il disagio colpisce chi assiste tanto quanto chi attende.

Per l’Ugl Matera, l’episodio evidenzia anche una lacuna nella comunicazione tra medici e cittadini: “Fornire aggiornamenti chiari può fare la differenza”.

La conclusione è netta: non servono guerre tra disperati, ma una riforma strutturale e un patto di fiducia tra chi soffre e chi cura.

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