Primi due casi autoctoni di West Nile nel Lazio: “Nessun allarme, ma attenzione alta”

Due pazienti 70enni ricoverati all’ospedale Goretti. Il presidente Rocca: “Attivata una task force, in arrivo indicazioni per medici e pronto soccorso”.

Latina – Nel Lazio sono stati accertati i primi due casi autoctoni di virus West Nile. Si tratta di due persone settantenni, entrambe residenti a Latina, attualmente in cura presso l’ospedale Santa Maria Goretti. I due pazienti, secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie, non avrebbero alcun collegamento tra loro. A darne l’annuncio è stato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, intervenuto a margine di un evento all’ospedale Umberto I di Roma: “Abbiamo i primi due casi autoctoni di West Nile nel Lazio. Nessun allarme, ma va tenuta alta la guardia. Da qualche anno il virus è endemico nel nord e centro Italia, ma questi sono i primi due casi riscontrati come endemici nella nostra regione”.

Nel pomeriggio di oggi è prevista la convocazione di una task force regionale, al termine della quale saranno fornite indicazioni specifiche ai medici di medicina generale e ai pronto soccorso, al fine di favorire l’identificazione tempestiva dei casi.

“Al momento il virus si trasmette prevalentemente tramite puntura di zanzara – ha precisato Rocca – mentre i casi di contagio da trasfusione restano estremamente rari. Seguiremo le linee guida nazionali per il controllo e il monitoraggio”.

Il virus West Nile, o “Febbre del Nilo occidentale”, è trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex e, sebbene nella maggior parte dei casi non causi sintomi gravi, può avere conseguenze serie nei soggetti anziani o immunocompromessi.

La Regione Lazio ha confermato l’attivazione di tutte le misure di sorveglianza previste e invita la popolazione a seguire le norme di prevenzione contro le punture di insetto, soprattutto nelle aree più esposte.

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