Tra il denaro “lavato” anche quello delle rapine ai portavalori. L’organizzazione godeva della complicità di imprese in Basilicata e Lombardia.
Potenza – È scattata all’alba di oggi un’imponente operazione antimafia che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio dei proventi illeciti della criminalità organizzata foggiana, con estese ramificazioni operative tra Basilicata, Puglia e Lombardia. L’intervento, coordinato dalla Procura Distrettuale di Potenza, ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari personali (7 in carcere e 2 ai domiciliari) e al sequestro di 11 società, per un valore complessivo di 170 milioni di euro, oltre a beni per 10 milioni di euro sottoposti a sequestro preventivo .
L’indagine, complessa e articolata, è frutto della collaborazione tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza, con oltre 200 agenti coinvolti su scala nazionale. Hanno partecipato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e il SISCO della GdF di Potenza, la Squadra Mobile della Questura, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.
Al centro dell’inchiesta figura Antonio Liseno, imprenditore di Lavello (Potenza), titolare della SG S.p.A. e della Glam’OUR Italia S.r.l., aziende leader nei settori dell’elettronica e dell’e-commerce in Basilicata. Secondo gli inquirenti, Liseno sarebbe il perno di un sistema criminale altamente strutturato, con legami con la criminalità cerignolana, attiva nel Vulture-Melfese.
L’organizzazione era specializzata nel riciclaggio di denaro sporco proveniente da rapine a furgoni portavalori, frodi fiscali e trasferimenti fraudolenti di valori, utilizzando una rete di società per reinserire i fondi nel circuito legale. Le indagini hanno ricostruito complesse operazioni commerciali e finanziarie, anche con società aventi sede in Lombardia.
Il maxi sequestro da 180 milioni di euro rappresenta uno dei colpi più duri inferti all’economia criminale in Basilicata negli ultimi anni e conferma la capacità delle mafie pugliesi di infiltrarsi nel tessuto economico legale del Centro-Sud.
Le indagini sono ancora in corso per ricostruire la mappa completa del sodalizio criminale, tracciarne i flussi finanziari e identificare ulteriori soggetti coinvolti.