PORTO EMPEDOCLE – FERMO AMMINISTRATIVO IN PORTO DELLA “OCEAN VIKING”: NON E’ IN REGOLA.

E' impossibile che ad ogni controllo effettuato dalle autorità italiane le Ong che gestiscono i soccorsi in mare ai migranti abbiano da ridire con accuse al limite del codice penale italiano. Sanzionata la Ocean Viking dalla Guardia Costiera italiana.

Porto Empedocle – La Guardia Costiera ha ispezionato la nave “Ocean Viking, battente bandiera norvegese e in servizio per conto dell’organizzazione non governativa SOS Mediterranee, per verificare a bordo la sussistenza dei requisiti previsti dalle leggi in materia di sicurezza della navigazione, protezione dell’ambiente e tutela del personale navigante. La motonave, ormeggiata nel porto, è arrivata in Sicilia nei giorni scorsi dopo il periodo di quarantena successivo al trasferimento sulla nave Moby Zazà dei migranti presenti a bordo:

“...L’ispezione ha evidenziato diverse irregolarità – si legge in una nota del comando – di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza dell’unità e dell’equipaggio ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo, nel corso del servizio di assistenza ai migranti svolto dalla nave, così come alcune violazioni alle normative a tutela dell’ambiente marino…La nave è stata sottoposta a fermo amministrativo che permarrà fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva e, per alcune di esse, sarà necessario l’intervento dello Stato di bandiera che detiene la responsabilità della conformità della nave rispetto alle Convenzioni internazionali e alla legislazione nazionale applicabile...”.

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La replica da parte dei responsabili della nave non si è fatta attendere:

“… Dopo un’ispezione durata undici ore da parte della Guardia Costiera italiana, l’Ocean Viking è stata sottoposta a fermo amministrativo  – scrivono dalla Ong – dalle autorità italiane nel porto di Porto Empedocle, in Sicilia. Sos Mediterranèe condanna questa palese manovra amministrativa vessatoria volta a ostacolare il lavoro di soccorso delle navi delle OngIl motivo principale del fermo è stato comunicato dalla Guardia Costiera italiana: la nave ha trasportato un numero di persone superiore a quello riportato nel Certificato di Sicurezza Dotazioni per Nave da Carico. In un anno di operazioni gestite da Sos Mediterranèe, la Ocean Viking aveva già dimostrato di rispondere ad elevati standard di sicurezza più di quanto sia solitamente richiesto ad una nave analoga. Non riusciamo a comprendere perché le osservazioni sulla sicurezza della nave siano state fatte solo ora, dal momento che le condizioni della nave sono rimaste invariate rispetto alle ultime quattro ispezioni, comprese le due più recenti condotte dalla stessa Guardia costiera italiana, e non ci sono stati cambiamenti nelle norme di sicurezza per quanto riguarda ciò che ora viene contestato…L’armatore norvegese della Ocean Viking ed il noleggiatore Sos Mediterranèe hanno sempre rispettato e garantito il massimo livello di sicurezza per l’equipaggio e i naufraghi a bordo della nave. Quello che ci è chiaro ora è che, negli ultimi tre mesi, la stessa argomentazione sulla sicurezza è stata sistematicamente utilizzata dalle autorità italiane per trattenere quattro navi Ong che conducevano operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Come mai la sicurezza non era un problema per le autorità marittime quando, all’inizio di questo mese, la Ocean Viking ha dovuto attendere 11 giorni per l’assegnazione di un Porto Sicuro ed è stata invece costretta a dichiarare lo Stato di emergenza a bordo?..“.

Guardia Costiera in azione.
Ormai le Ong operanti nel Mediterraneo e quasi sempre cariche di migranti ritengono di poter fare ciò che vogliono e, sempre più spesso, di oltrepassare i limiti imposti dalle leggi facendosi scudo dei loro scopi umanitari che non giustificano, e non potrebbero, la violazione di norme regolarmente sanzionate. Come in questo caso. 
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