Ponte sullo Stretto, avvio lavori rinviato di altri 4 mesi. Cittadini: “smascherato il bluff”

Manifestazione “no Ponte” il 18 maggio a Villa San Giovanni. Il sindaco di Catanzaro: “Salvini non abbia paura di fare un referendum”.

Roma – Si allungano i tempi per l’avvio dei lavori del Ponte che vuole unire Calabria e Sicilia. La società Stretto di Messina ha chiesto al ministero dell’Ambiente una sospensione di 120 giorni per rispondere alle oltre 200 domande di chiarimento poste dalla commissione Via-Vas sul progetto dell’opera. Il Mase aveva presentato le sue osservazioni il mese scorso e la società avrebbe dovuto rispondere entro 30 giorni, quindi entro fine maggio, salvo una proroga, che oggi è stata chiesta. La documentazione sarà ora consegnata entro settembre prossimo.

Il Mit assicura che il “2024 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto” e che “è stato ritenuto opportuno fare tutte le verifiche del caso perché un’opera così rilevante a livello mondiale merita massima scrupolosità”. I lavori partiranno “comunque nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Cipess”, spiega il ministero di Porta Pia. “La decisione è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commissione Via e Vas del Mase”, ha detto l’amministratore delegato, Pietro Ciucci.

Ciucci ha spiegato che “alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa”. Le osservazioni del Mase riguardano in particolar modo l’impatto ambientale ma anche l’analisi dei costi e dei benefici e la gestione dei cantieri, viene poi richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto”.

Dopo la richiesta della società di un tempo maggiore, le opposizioni attaccano. “E’ una brutta notizia per Matteo Salvini che sul ponte ha incentrato la sua campagna elettorale nel Sud, ma una buona notizia per chi davvero ha a cuore il Mezzogiorno”, afferma Sandro Ruotolo, candidato del Pd nella circoscrizione meridionale. Per il M5S il ministro delle Infrastrutture e vicepremier è “peggio dell’ingegner Cane”, il personaggio dell’attore Fabio De Luigi che tra una gag e l’altra ambiva a costruire il ponte sullo Stretto. “Il ministro che doveva aprire i cantieri tra tre mesi oggi si scontra con le sue promesse farlocche”, accusa il Movimento. 

Per il comitato ‘Invece del ponte-Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto’ Il “grande bluff è stato smascherato, questo ponte è irrealizzabile, il re è nudo, oggi la SdM lo ha certificato”, afferma. Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha annunciato la sua adesione alla manifestazione “No Ponte”, che si terrà il prossimo 18 maggio a Villa San Giovanni. A tal proposito, il primo cittadino ha sottolineato: “Il Governo si fermi, è ancora in tempo a bloccare un’opera che ogni giorno di più si rivela inutile, dannosa, antieconomica e perfino pericolosa. Sventato il blitz di Salvini di aprire i cantieri subito come spot elettorale, si dia ora la possibilità a calabresi e siciliani di esprimersi democraticamente attraverso un referendum popolare”.

“Qui – ha aggiunto Fiorita – non si tratta di realizzare un viadotto su una fiumara, ma di un’opera che prosciugherà inimmaginabili risorse pubbliche destinate alle due regioni, che ne stravolgerà l’ecosistema e il paesaggio, che metterà in ginocchio lo scalo portuale di Gioia Tauro. Salvini non deve avere paura del referendum. Se, come lui sostiene, la gente è entusiasta di questa opera, il popolo calabrese e quello siciliano confermeranno questa indicazione e lo rafforzeranno”.

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