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Pianura Padana, l’inquinamento atmosferico è un killer seriale

Cresce l’allarme per i decessi correlati ai livelli di smog. E anche i nascituri sono a rischio.

Roma – Pianura Padana: un cimitero a cielo aperto! Che le condizioni ambientali di alcune zone d’Italia siano deleterie per la salute dei cittadini è noto a tutti da un bel po’ di tempo, meno ai decisori politici, vista l’inefficacia dei loro interventi. In questa  nefasta classifica… eccelle, si fa per dire, la Pianura padana. L’Italia ha avuto l’onore (sic!) di sollecitare l’attenzione del noto quotidiano britannico “The Guardian” che ha condotto una ricerca sulla qualità dell’aria in Europa. Ebbene: “oltre un terzo della popolazione in quest’area respira aria inquinata che supera di quattro volte il limite raccomandato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)”. Per lo studio è stata utilizzata una metodologia con dettagliate immagini satellitari e valutazioni da oltre 1440 stazioni di controllo continuo. Il risultato? Il 98% della popolazione europea è sotto attacco di aria tossica, con gravissimi danni per la salute pubblica.

Inquinamento atmosferico in Italia: un fardello per le popolazioni più vulnerabili

A patirne gli effetti più nocivi sono le popolazioni più povere, come sempre d’altronde, da quando l’uomo ha deciso di fare il suo ingresso sul palcoscenico della vita, perché non rispettano i limiti consigliati dall’OMS. In particolare, nella Pianura Padana i livelli sono il quadruplo rispetto al limite massimo consentito. E’ non è una prerogativa solo delle città industriali, ma anche delle zone rurali, dove le famigerate polveri sottili si depositano a piacimento, provenienti dalle città. La Lombardia, inoltre, registra il “quadro clinico” più complicato per l’esistenza di allevamenti intensivi di suini e pollame, che producono un “cocktail” di agenti contaminanti. I dati emersi sull’Italia confermano che si è verificata una vera e propria ecatombe: oltre 50 mila decessi provocati dall’inquinamento atmosferico.

Si è… distinta, in questa classifica funerea,  Cremona con circa 150-200 decessi ogni 100 mila abitanti. Su questo dato ha contribuito anche la conformazione geografica della Valle del Po, con le sue catene montuose esposte alle correnti della costa adriatica. Diversi esperti di epidemiologia ambientale ritengono che la situazione è, ormai, degenerata in una “crisi di salute pubblica”. L’inquinamento ambientale non risparmia nemmeno i bambini. In Italia, infatti, secondo i dati forniti dalla SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) si sono verificate centinaia di “morti fetali tardive”, ovvero i nati morti. “Nature Comunications”, prestigiosa rivista scientifica multidisciplinare, ha pubblicato una ricerca, a cura dell’Università di Pechino, da cui si deduce che l’inquinamento ambientale incide per il 39,7%-45,5% della natimortalità infantile, cioè la morte del feto prima o durante il parto.

Nati morti: una relazione preoccupante a livello globale

Su scala globale, i decessi prematuri raggiungono l’iperbolica cifra di 1 milione di unità, di cui ben 970 mila per l’esposizione delle donne in gravidanza ai veri inquinanti atmosferici, quali polveri sottili e contaminanti atmosferici. L’Asia ne è il continente più… sensibile alla loro corte, col primato dell’India, tallonata da Pakistan, Cina e Bangladesh  Confrontando il numero dei nati morti, quelli più allarmanti, da far accapponare la pelle, riguardano i Paesi Arabi, da cui emergono le maggiori spinosità, con percentuali tra il 64% e il 72%. Da noi, l’anno scorso, sono stati censiti 994 decessi prima della nascita, di cui la metà per inquinamento ambientale. Numeri da cui emerge la strettissima e inquietante relazione tra inquinamento atmosferico e nati morti. Gli interventi politici finora adottati non hanno prodotto risultati soddisfacenti.

Ma ci possiamo ancora fidare delle istituzioni mondiali se non rispettano né i bambini e neppure le madri, condannando  i primi a morire prima di nascere e le seconde ad ammalarsi in modo irreversibile? Restiamo in fiduciosa attesa di qualche risposta!

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