Piano Stellantis: nessuna chiusura degli stabilimenti in Italia, no licenziamenti

L’annuncio di Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane del gruppo dell’automotive al tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso.

Roma – “Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi”. L’annuncio è di Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, illustrando il piano industriale per l’Italia, al tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso. Il titolare del dicastero delle Imprese e Made in Italy ha anche affrontato la questione più discussa sulle ultime decisioni del governo in merito alle politiche di sostegno al settore auto, ovvero il taglio di 4,6 miliardi di euro del fondo automotive. L’intenzione dell’esecutivo è di correre ai ripari nella legge di bilancio, raddoppiando i fondi a disposizione.

Il governo “intende aumentare la dotazione del fondo automotive nella manovra, raddoppiando le risorse e giungendo a 400 milioni di euro”, ha dichiarato Urso spiegando che “a questa cifra abbiamo aggiunto anche 500 milioni di euro con un provvedimento della scorsa settimana per i contratti di sviluppo sui settori in transizione, a cominciare dall’automotive, che speriamo di raddoppiare dopo un confronto con la Commissione europea che è già in atto, così da giungere nel prossimo anno a un miliardo di euro per i contratti di sviluppo delle filiere in transizione, che si aggiunge ai 400 milioni e ai residui dei precedenti piani di incentivi che ammontano a circa 240 milioni di euro”.

Il ministro Adolfo Urso

In totale si tratta dunque di “un miliardo e 640 milioni” negli anni 2025 e 2026. “Tutte queste risorse – ha proseguito il ministro – le destineremo sul fronte dell’offerta, cioè sul sostegno alle imprese che presentano accordi di innovazione, investimenti e ricerca, contratti di sviluppo, per realizzare nuovi stabilimenti o per rendere più efficienti quelli attuali, cioè per rendere più forte il sistema industriale e quindi tutelare al meglio l’occupazione in questa filiera delle auto, che è il cuore del nostro sistema industriale”. A queste risorse si aggiunge, ha sottolineato il ministro, la dotazione di “24 miliardi per i settori in transizione dal 2027 al 2036”.

Al tavolo con Urso, in particolare su Melfi, Manca ha ricordato che arriveranno cinque modelli, precisando i tempi dei lanci: nel 2025 uscirà nel primo trimestre la prima Ds e, nel terzo, la nuova Jeep Compass elettrica. Nel 2026 arriverà nel primo trimestre la seconda vettura Ds, nel secondo la Jeep Compass Ibrida e nel terzo la nuova Lancia Gamma. Ecco il piano per gli stabilimenti del colosso dell’automotive. Partendo da Melfi, grazie alla piattaforma Stella Medium, nei prossimi due anni, accanto al mantenimento di Jeep Renegade (fino al 2026) inizierà la produzione della Jeep Compass, BEV e ibrida, di due modelli DS e della nuova Lancia Gamma, che segna il ritorno del marchio in questo segmento di mercato. Un totale di cinque modelli.

L’interno di uno degli stabilimenti Stellantis

In particolare, nel primo trimestre del 2025 uscirà la prima DS e nel terzo del 2025 la nuova Jeep Compass Elettrica. Nel primo trimestre del 2026 arriverà la seconda vettura DS, nel secondo 2026 la Jeep Compass Ibrida e nel terzo 2026 la nuova Lancia Gamma. A Cassino, sulla nuova piattaforma Stella Large, saranno prodotte la nuova Stelvio (2025) e la nuova Giulia (2026), in versione BEV; più un ulteriore modello negli anni successivi. La Maserati Grecale andrà oltre il 2030. A Atessa. Stellantis Pro One, la divisione dei veicoli commerciali di Stellantis, ha appena rinnovato interamente la gamma dei VAN e Atessa, stabilimento storico in cui si producono i furgoni di grandi dimensioni del gruppo e il più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri, continua ad essere centrale per Stellantis. Nello stabilimento di Atessa è stata avviata la produzione dei nuovi furgoni di grandi dimensioni (Large VAN) di Stellantis Pro One, adesso anche in versione BEV. Nel 2030 arriveranno ulteriori novità.

Mirafiori. Entro il 2025 sarà effettuato il reshoring della 500 ibrida a Mirafiori, inoltre sarà dotata di una nuova batteria anche la versione BEV. Con un investimento di 240 milioni di euro sta nascendo il Mirafiori Automotive Park 2030, che, oltre alle carrozzerie, include lo stabilimento eDCT che attualmente occupa 852 persone rispetto alle 500 previste, 20 turni settimanali e una produzione che a regime raggiunge 600mila unità all’anno. A Pomigliano grazie anche a una normativa Euro 7 rivista, risultato per il quale Stellantis “ringrazia” il Governo per la sua azione in Europa, è stata prolungata la produzione della Panda di Pomigliano fino al 2029, data oltre la quale si sta lavorando alla possibilità di un nuovo progetto su cui ancora sono in corso verifiche all’interno del Gruppo. Nel frattempo, prosegue la produzione di Hornet e Tonale almeno fino al 2027.

Modena. L’ad Tavares è stato nei giorni scorsi in visita alla sede Maserati per un incontro di lavoro con il nuovo CEO Santo Ficili, il team di gestione e i partner sindacali. Una visita mirata – si spiega – a costruire un dialogo per favorire una crescita sostenibile e redditizia di Maserati, unico marchio di lusso di Stellantis, fondato su eccellenza, innovazione e design. Maserati, in fase di transizione verso l’elettrificazione con il programma Folgore per i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio, offre anche motorizzazioni ICE e mild hybrid. Al vertice della gamma ci sono la MC20 e la MC20 Cielo, con motore Nettuno V6. L’intera gamma attuale e futura di Maserati sarà prodotta al 100% in Italia.

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