PESCARA – VOLEVA INDIETRO I SUOI SOLDI DAL COLLEGA. QUALCUNO L’HA UCCISA?

A monte della sparizione, forse, interessi economici. La donna aveva bisogno dei soldi che aveva prestato ad un collega ma pare che l'uomo non potesse restituirli. Può darsi però che dietro la vicenda ci siano anche altre questioni rimaste nel buio.

Pescara – Il 17 gennaio 2012 Silvana Pica, 57 anni, divorziata con due figli, traduttrice presso la Provincia di Pescara, scompare misteriosamente da casa. Dopo otto anni appare sempre più probabile che la sua non sia stata una fuga volontaria. Al momento della sparizione la donna indossava un bomber con collo di pelliccia, pantaloni e scarpe neri. In testa portava un cerchietto tartarugato, al polso un grande orologio ornato di brillantini e al dito un grosso anello scuro con pietre preziose. Silvana inforcava di solito un paio d’occhiali da vista di forma rettangolare con montatura scura in plastica ed aveva portato con sé diversi effetti personali, tranne il cellulare, dentro un trolley nero con ricami centrali colorati. L’impiegata era affetta da sindrome schizoide che curava con diversi farmaci.

La motovedetta che aveva ritrovato la borsa della donna nel mare di Termoli.

Silvana Pica divideva il suo appartamento di Pescara con due cittadine rumene e aveva spartito lo spazio casalingo anche con un uomo, tale Tony Magnanino, supertestimone in un altro caso di scomparsa, quello di Roberto Straccia, il giovane universitario di Moresco sparito come un fantasma dalla città aternina il 14 dicembre del 2011 e ritrovato cadavere, sul litorale barese, ventiquattro giorni dopo. Silvana  sarebbe stata vista in città, per l’ultima volta, nel pomeriggio del 17 gennaio del 2012 mentre si sarebbe recata dalla ex suocera Giovanna Rosica per chiederle di ospitarla per una notte atteso il suo stato confusionale. La donna non avrebbe accettato nonostante la nuora fosse visibilmente alterata e con un labbro gonfio come se avesse litigato con qualcuno.

Vincenzo Berghella.

Silvana Pica si sarebbe allontanata da casa della madre del suo ex marito, il dottor Vincenzo Berghella, medico e già consigliere comunale di Forza Italia, in una prima versione dei fatti intorno alle 17, successivamente intorno alle 18,30-19. Un orario che viene messo in dubbio da una testimone che afferma di aver visto Silvana tra le 20,15 e le 20,30 attraversare la via Battisti, lungo via De Amicis, in direzione delle telecamere delle Poste che pare non abbiano conservato le sequenze video di quel giorno. Un altro teste avrebbe raccontato di aver visto Silvana nei pressi dello studio medico dell’ex marito, in via Regina Margherita, intorno alle 18,30 dello stesso giorno della scomparsa, orario questo che coinciderebbe con quello riferito dalla ex suocera. Dopo il rifiuto di ospitare Silvana, Giovanna Rosica avrebbe chiamato per telefono i due figli della donna e l’ex coniuge che cosi prendevano contezza della sparizione della donna di cui si perdevano le tracce.

Il plico contenente capelli, una cartuccia calibro 38 ed un blister di farmaci specifici di quelli utilizzati dalla donna per il suo disturbo bipolare, recapitati per posta nell’ufficio di Denti.

Gli agenti della squadra Mobile, coordinati dalla PM Annarita Mantini, nel giugno del 2016, avevano ascoltato di nuovo tutti i testimoni riaprendo di fatto le indagini che erano state precedentemente archiviate. Silvana sarebbe stata cointestataria di alcuni beni immobili la cui divisione sarebbe stata decisa dal tribunale due giorni dopo la sua scomparsa. Vent’anni prima la donna avrebbe prestato 100 milioni delle vecchie lire, frutto della vendita di un appartamento al 50% di proprietà dell’ex marito, ad una persona molto vicina alla traduttrice della Provincia. Un prestito che la donna avrebbe reclamato più volte senza successo.

Lorenzo Berghella.

A Silvana servivano quei soldi perché aveva deciso di comprare un costoso orologio da regalare al figlio Lorenzo per la sua laurea. La donna era certa di vedersi restituito il prestito e prenotava in gioielleria il regalo per il figlio. Poi, improvvisamente, scompariva di scena. Silvana è viva o morta? L’ha uccisa qualcuno che aveva interessi precisi o la solita banda di balordi che aveva fatto fuori il povero Roberto Straccia?:”… Silvana non aveva motivi per sparire – dice Ezio Denti, investigatore e criminologo ingaggiato dalla famiglia – né per suicidarsi…La borsa ripescata nel mare di Termoli è la stessa che Silvana aveva con sé la sera della scomparsa…La ciocca di capelli inviata dentro una busta nel mio ufficio è di Silvana. Il plico conteneva anche un proiettile calibro 38, due blister di medicinali e il messaggio: hai rotto, sei morto, tu e tua famiglia. Cerca la morta nel fiume a Chieti…”. Il caso di scomparsa è rimasto insoluto.

Il criminologo Ezio Denti.
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