Il servizio telefonico di cartomanzia nel mirino di carabinieri e finanzieri di Perugia: sequestrati proventi per oltre cinque milioni di euro.
Perugia – L’indagine di carabinieri e finanzieri ha preso le mosse da una denuncia per truffa presentata contro una cartomante. Le successive verifiche hanno fatto emergere l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere composta da quattro persone che avevano creato un servizio telefonico di cartomanzia finalizzato a intercettare persone fragili da soggiogare con finalità truffaldine.
Una volta fidelizzati, i clienti venivano trasferiti dai canali ufficiali del servizio verso cartomanti “personalizzati”, identificati con nomi d’arte, che li avrebbero seguiti individualmente. I pagamenti, inizialmente effettuati tramite il circuito 899 (circa 30 euro ogni 40 minuti), venivano poi deviati verso accrediti personalizzati tramite ricariche Postepay o bonifici bancari, intestati ai membri del gruppo, per importi elevati.
Il servizio consisteva nella lettura delle carte e nell’esposizione sistematica di problematiche esoteriche da risolvere con rituali come visualizzazioni, scudi, malocchi, fatture, scioglimenti di sale, talismani e persino riti nei cimiteri. I clienti ricevevano via mezzi telematici foto di simboli esoterici, tra cui candele e serpenti, evocativi del “diavolo”.
Gli indagati manipolavano le fragilità sentimentali o sanitarie dei clienti per far credere in negatività esterne che solo i loro rituali potevano risolvere. Le “soluzioni” offerte prevedevano pagamenti ingenti, attraverso bonifici o ricariche, anche per acquistare materiali rituali o per finanziare viaggi dei cartomanti — alcuni dall’estero — per sbloccare le situazioni negative. Le indagini hanno permesso di quantificare il profitto illecito in 5.545.833,72 euro, somma ottenuta da clienti ignari attraverso versamenti indotti con l’inganno.
Sulla base di queste risultanze, i finanzieri hanno eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 5 milioni di euro. Contemporaneamente, i carabinieri hanno arrestato i quattro promotori, di cui tre in carcere e uno ai domiciliari. Durante le operazioni sono state eseguite perquisizioni domiciliari e personali, che hanno portato al sequestro di cellulari, carte prepagate, agende e appunti manoscritti relativi alle somme incassate. Il materiale sarà oggetto di successivi accertamenti.
Presso l’abitazione di uno dei principali indagati, sono stati sequestrati in via preventiva tre autovetture (di cui due di grossa cilindrata), due orologi, altri oggetti di valore e una somma in contanti di quasi 100mila euro, nascosta all’interno di una valigia in una stanza appositamente occultata.