Persino la cannabis divide la classe politica. Stupefacente…

Si infiamma lo scontro, mai del tutto sopito, per la liberalizzazione della cosiddetta droga leggera. I partiti hanno posizioni differenti, ma le divergenze sono anche all’interno delle coalizioni di maggioranza. Tanto che nei due rami del Parlamento c’è agitazione e si presentano proposte dagli obiettivi diametralmente opposti. Roba da sballo.

Roma – A Montecitorio circola una proposta di legge che punta a depenalizzare la coltivazione domestica della Cannabis col tetto di quattro “piantine” per uso personale. A Palazzo Madama a fine aprile è stato incardinato un Ddl, graditissimo a Salvini che l’ha prontamente ribattezzato “Droga Zero”, che chiede l’opposto, cioè pene più severe con l’eliminazione della “lieve entità” anche per la semplice detenzione di stupefacenti. Chi avrà la meglio nella singolar tenzone?

La conferenza di presentazione del progetto “Droga Zero”

Il dibattito è acceso tra chi considera la Cannabis un utile ausilio medico e chi ritiene non trascurabili i rischi per la salute. Le argomentazioni sulla sostanza, seppur con diverse sfumature, ruotano su due posizioni in netto contrasto: fa bene o male? È opportuno liberalizzarla oppure addirittura inasprire le pene per chi la coltiva e ne fa uso?

C’è chi ovviamente è stato sempre favorevole all’uso personale di questa droga. Il suo effetto principale è analgesico e rilassante, in quanto i cannabinoidi contenuti nella marijuana interagiscono con i recettori endocannabinoidi, responsabili della regolazione di dolore, appetito, umore e memoria. È stata accertata l’utilità della cannabis come farmaco utile per il trattamento di diverse malattie, senza effetti collaterali. Ma è nel contempo una sostanza che può indurre dipendenza e alla lunga provocare danni al fisico e alla mente.

Sharon Levy, docente della Harvard Medical School

Recenti studi rilevano che molte difficoltà di apprendimento e memoria, come elaborazione rallentata e difficoltà di concentrazione, potrebbero persistere per settimane dopo il consumo. Una delle tante verità è in ciò che afferma Sharon Levy, professore associato di pediatria presso la Harvard Medical School:

“…Quando si consuma cannabis si sta davvero inondando il sistema con una sostanza chimica vegetale psicoattiva, il THC, tetraidrocannabinolo, che a breve termine ha un forte impatto sul cervello…”.

Numerose altre sperimentazioni hanno accertato che nell’adolescenza il cervello è particolarmente vulnerabile, addirittura l’assunzione di determinate sostanze può cambiare la traiettoria del suo sviluppo. Non tutti però sono convinti che la Cannabis possa avere conseguenze negative e permanenti anche negli adulti.

In ogni caso, oggi come ieri, il mondo della politica è tornato a schierarsi tra favorevoli e contrari. Le due Camere, per non farsi mancare nulla, marciano in direzione contraria. Cosa che in teoria i regolamenti parlamentari non permettono. Secondo queste norme non si può procedere all’esame di un progetto che ha “…Un oggetto identico o strettamente connesso rispetto a quello di un progetto già presentato nell’altro ramo del Palazzo…”. Così almeno recita l’articolo 78 del regolamento di Montecitorio ed il numero 51 di quello di Palazzo Madama. Ma tant’é.

La via d’uscita ci sarebbe, ma dovrebbero interloquire i presidenti dei due rami del Parlamento. Roberto Fico , per dire la verità, ha spedito una lettera riservata alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati. L’idea è quella di chiedere la priorità alla proposta in discussione a Montecitorio, dato che per prassi parlamentare ha la precedenza il testo presentato prima.

Roberto Fico ed Elisabetta Casellati

La proposta al vaglio dei deputati è stata adottata come testo base in Commissione Giustizia a settembre 2021, mentre la contro-proposta del Carroccio è stata presentata al Senato solo a fine aprile di quest’anno. In attesa di chiarire la disputa tra i rami del Parlamento, il caos regna sovrano, complice il silenzio assordante della Casellati che ancora non risponde.

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