Il World Risk Poll 2024 della Lloyd’s Register Foundation misura i danni derivanti dai rischi per la sicurezza delle persone.
Roma – Per quanto tempo si sopravvive senza reddito? Qualsiasi persona comune ad una domanda simile risponderebbe “per poco tempo”, forse quello necessario per prepararsi le valigie per compiere…l’ultimo viaggio. Ed invece la scienza sociale, che ne sa una più del diavolo, ha escogitato il World Risk Poll 2024 della Lloyd’s Register Foundation, che misura la preoccupazione e i danni derivanti dai rischi per la sicurezza delle persone. Si tratta di un ente caritativo britannico dedito alla ricerca e all’educazione delle scienze e dell’ingegneria. Si è dichiarato indipendente dai Lloyd’s di Londra, la più antica assicurazione britannica con sede nel distretto finanziario della City. Aver sottolineato l’indipendenza puzza di “excusatio non petita, accusatio manifesta” (scusa non richiesta, accusa manifesta) come solevano dire i nostri padri latini.
Vale a dire se si anticipano le proprie giustificazioni, senza che siano state richieste dall’interlocutore, si palesa una sorta di colpevolezza. “A pensare male si commette un peccato, però, spesso si indovina”, come disse il celebre Divo Giulio, al secolo Giulio Andreotti, molte volte Presidente del Consiglio e Ministro. Già l’omonimia fa sorgere notevoli dubbi sul legame tra carità e denaro. Comunque, per misurare l’indicatore sono state utilizzate 147 mila interviste in 142 Paesi nel corso dell’anno 2023 e hanno riguardato, finanche, luoghi di cui non si sa quasi praticamente nulla sui dati relativi alla sicurezza e ai rischi.
La ricerca è stata condotta da Gallup, una multinazionale statunitense di analisi e consulenza con sede a Washington. Sono stati valutati una serie di fattori, ma soprattutto la resilienza economica e sociale, intendendo la capacità di tutelarsi con poche risorse a disposizione con l’obiettivo di resistere ad eventi ancora più dannosi. In particolare è stato misurato il tempo che le persone possono avere a disposizione per soddisfare i bisogni base, come cibo, alloggio e trasporto, qualora si realizzasse la scomparsa di qualsiasi tipo di retribuzione.
E’ emerso dal sondaggio un divario molto marcato nella concezione della sicurezza delle risorse. Quasi il 50% dei giovani under 34 hanno manifestato una certa mancanza di attitudine a metter insieme il pranzo con la cena, in assenza di reddito. Questa fragilità è distribuita in maniera variabile, poiché dipende se si tratta di Paesi sviluppati o in via di sviluppo, tra i quali esiste un ovvio divario.
I numeri hanno sancito che la gran parte delle persone può resistere senza entrate per un mese o, addirittura, meno. Oppure, al contrario, per più di quattro mesi. Manca un valore intermedio e, quindi, una media sicurezza. Il luogo in cui si nasce ha un ruolo fondamentale. Nelle società dell’Occidente opulento, secondo i dati Gallup, solo una limitata minoranza compie i salti mortali per durare una settimana. Al contrario nelle realtà sottosviluppate sono più… generosi e le settimane da una passano a mesi e oltre.
La categoria più soggette a subire queste condizioni è quella dei giovani, per i quali si avverte la necessità di politiche finalizzate a migliorare la loro resilienza finanziaria. Oltre alla sicurezza del reddito considerato fondamentale, l’indagine ha esaminato anche i rischi per il pianeta dei rifiuti di plastica, il cambiamento climatico e la sicurezza sul lavoro.
Sono temi presenti, da tempo, nell’agende politiche di ogni governo e di cui si discute da tempo.
Se questo accade, vuol dire o che le agende vengono lette poco e male, nella peggiore delle ipotesi, oppure quando vengono lette gli interventi, finora, attuati, hanno prodotto scarsi risultati. A volte si ha l’impressione, da cittadini comuni, che alcuni studi, ricerche o indagini che siano, sembrano fatte per scoprire l’acqua calda. Chi le compie, forse, pensa di giungere a chissà quale strabiliante risultato, che è invece intrinseco nei fatti stessi presi in esame. E’ vero che nel caso in questione le ipotesi vengono avvallate dai dati, però si era a conoscenza già in precedenza che nei Paesi in via di sviluppo si fa più fatica che in quelli sviluppati. Eppure abbiamo avuto bisogno del World Risk Poll per averne consapevolezza!