Ovunque si posi lo sguardo non si trova requie. Crisi, guerra, riscaldamento climatico, è uno stillicidio che logora mente e spirito. Per questo è doveroso ricordarci che al mondo esistono ancora luoghi incontaminati e incantati dove è possibile tornare in pace, almeno con noi stessi.
Verbania – Quando eravamo bambini e i nostri nonni ci raccontavano una fiaba si iniziava col fatidico “C’era una volta”. Bastava questo incipit per scatenare la nostra fantasia, un palcoscenico fatto di principi, principesse, fate, elmi, gnomi e nanetti si apriva ai nostri sguardi esterrefatti. Ebbene, la stessa sensazione la si può rivivere ai piedi dell’imponente Monte Rosa, dove si estende il piccolo borgo Macugnaga, costruito con una simbiosi perfetta di legno e pietra in un ambiente unico al mondo.
Siamo in Piemonte, precisamente nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Questo luogo meraviglioso è attraversato da un lago magico, che trasmette un’atmosfera fiabesca. Si chiama Lago delle Fate di Macugnaga, un minuto specchio d’acqua di color verde smeraldo, ornato dalle maestose vette alpine. Un paesaggio suggestivo per la presenza di alcune sculture in legno che raffigurano dei nani, i Gut Viarghini.
Su questo luogo fiabesco si tramandano storie di altri tempi. La leggenda narra di gnomi che raccolgono pietre dalle viscere della Terra, di fate che passeggiano al chiaro di luna e che si pietrificano al solo sentire l’avvicinarsi delle persone.
Pare che l’origine di questi miti risalga alle antiche miniere d’oro, come la Miniera della Guia. Si tratta dell’unico giacimento d’oro aperto al pubblico in Italia, tappa obbligata per visitatori ed escursionisti. È da questi cunicoli che durante la notte gli gnomi estrarrebbero pietre preziose dalla cava, ormai lasciata a sé stessa.
L’oro verrebbe poi consegnato alle fate che in cambio di dolciumi e leccornie varie. Con l’oro così ottenuto le fate preparano la polvere magica che permette loro di volare.
Leggende dal grande fascino che risalgono agli anni ’50 del secolo scorso, quando fu costruito il bacino artificiale grazie allo sbarramento del torrente Quarazza. Nei mesi estivi questo luogo è molto frequentato da turisti, nonostante il lago non sia balneabile. Pur non potendosi tuffare, i visitatori restano ammaliati dallo struggente paesaggio e dall’atmosfera magica.
Basta un attimo di riflessione per rendersi conto di quanto possa beneficiare il nostro spirito assistendo a spettacoli della natura e della fantasia così prodigiosi. Soprattutto in un periodo storico in cui la frenesia della vita quotidiana sottrae tempo agli aspetti importanti della vita, mentre la fatica quotidiana basta appena a sbarcare il lunario.
Per non parlare della crisi economica, dell’emergenza energetica e delle guerre in corso. Per un attimo, un attimo soltanto, possiamo affermare che sì, le fiabe esistono ancora, e ne abbiamo bisogno più che mai!