Il piano europeo per trasformare i contributi in investimenti finanziari rischia di aumentare disuguaglianze e povertà, mentre i risparmi delle famiglie restano dormienti nelle banche.
La silente modifica delle pensioni si sta insinuando, come una serpe velenosa, nel seno dell’economia europea. Le pensioni rappresentano il nervo scoperto dell’economie europee, italiana in particolare.
In tutto il continente urgono investimenti per la transizione verde, infrastrutture, innovazione, competitività a livello globale.
Nelle tasche delle famiglie europee sono depositati trilioni di euro in risparmi che… dormono nelle banche.
Un report a cura di Bruegel, un think tank politico-economico con sede a Bruxelles, dal significativo titolo “Colmare il divario di investimenti in Europa: comprendere il potenziale della leva finanziaria degli investitori istituzionali” ha esaminato la situazione dal punto di vista delle compagnie di assicurazione e dei fondi pensione. I cittadini comuni considerano questi ultimi alla stessa stregua di speculatori legalizzati, peggio quindi di quelli che non lo sono. Gli europei tengono i propri risparmi in banca.
Una volta si tenevano o sotto il materasso, o sotto la mattonella, quindi, non si sa dove sia più conveniente.
I fondi e le assicurazioni gestiscono invece grandi quantità di denaro per conto di cittadini e famiglie.
Secondo gli analisti, gli Stati europei devono sopportare un sistema pensionistico che, ormai, non regge più a causa dell’invecchiamento della popolazione e di una forza lavoro carente per mancanza di materiale umano. Allo stesso tempo è cresciuta vertiginosamente la richiesta di risorse finanziarie.
Il nostro sistema pensionistico è prevalentemente a ripartizione, dove i contributi dei lavoratori attivi finanziano le pensioni correnti, un principio di solidarietà tra le generazioni.
Esiste anche un secondo e terzo pilastro di previdenza complementare che utilizza il meccanismo di capitalizzazione, ma questi sono volontari e servono a integrare la pensione pubblica.
Ora si vuole imporre la completa capitalizzazione delle pensioni, in cui i contributi versati da ciascun lavoratore vengono accantonati e investiti sui mercati finanziari, creando un capitale personale che, insieme agli interessi generati dagli investimenti, finanzierà la futura pensione di quello stesso individuo.
Secondo le menti sopraffine di Bruegel, un regime pensionistico siffatto produrrà benefici ad entrambe le criticità, offrendo sia pensioni alle famiglie che investimenti in progetti a lungo termine.
Una prospettiva non certo incoraggiante per migliaia di lavoratori che con gli infimi salari percepiti fanno fatica a soddisfare le incombenze quotidiane.

Come possono accantonare una parte del loro reddito in queste condizioni? Altro che capitalizzazione delle pensioni, qui siamo di fronte alla loro completa capitolazione! Un modo per far aumentare le disuguaglianze e la povertà.
Gli esperti ritengono che in Europa si proceda col rallentatore, tanto che si continua a tenere le risorse finanziarie in conti bancari a scarso rendimento, mentre il mercato dei capitali è molto più fruttuoso.
Questa tesi ricorda, anche se le due faccende non sono assimilabili, come narrazione lo stesso refrain degli investimenti farlocchi delle banche italiane, che hanno fatto perdere i risparmi a tante famiglie italiane.
Basti ricordare il crac Parmalat (2003), il fallimento delle banche venete (2017) e il dissesto di Banca Etruria e altre banche locali (2015-2016), dove i risparmiatori hanno visto azzerarsi i propri investimenti a causa di una cattiva gestione, di prodotti finanziari rischiosi e dei meccanismi di controllo da parte di Banca d’Italia inesistenti o quasi.
O quello dei derivati, ad esempio, nel caso dei contratti legati a Deutsche Bank e Monte dei Paschi (MPS) per il buco di bilancio del 2013. Si tratta di strumenti finanziari il cui valore “deriva” da un’attività sottostante, come un’azione, una materia prima, un indice o un tasso d’interesse. Quindi molto ondivaghi, per cui i risparmiatori italiano hanno già pagato un prezzo altissimo.
I soldi? Meglio dormienti nelle banche che in mano a fondi e assicurazioni, tanto la pensione non la faranno nemmeno annusare.