PD, IL PRIMO DELLA CLASSE. DIETRO LA LAVAGNA LEGA & COMPANY. IN CASTIGO M5S

Come volevasi dimostrare. Alta affluenza vittoria certificata per il partito di governo ringalluzzito come non mai. Gli altri non avevano speranze ma tante, tante illusioni.

BOLOGNA – Flop della Lega, spinta in avanti del PD, Cinque Stelle quasi scomparsi. Insomma ieri sera c’avevamo azzeccato, ovviamente pensando male. Il miracolo di Rieti non si è ripetuto, E non poteva in terra emiliano-romagnola, da sempre roccaforte del “ricco” Partito Democratico, in questa regione con le mani in pasta dappertutto. Le associazioni, i sodalizi e tantissime persone che avevano giurato la svolta verso la Lega hanno poi fatto marcia indietro, le Sardine hanno fatto il resto. Va da sé che il movimento “prodiano” altro non era ed è una longa mano, nemmeno tanto ben mascherata, di quel Pd che, quando vuole, sa fare bene calcoli e incamerare consensi. Così è stato.

ANSA/LUIGI SALSINI

Adesso è il momento del gaudio per Stefano Bonaccini che col suo 51% si è beccato tutto il “cucuzzaro”, lasciandosi dietro gli affannati concorrenti leghisti e pentastellati che hanno a stento sfiorato la sufficienza. Adesso ogni parola da parte di Salvini a giustificazione del suo flop è superflua. Stessa cosa per il M5S nonostante Crimi gracchi come una cornacchia un refrain già sentito quando mettevano alla porta Di Maio sulle note della famosa canzone di Morandi: si può dare di più, perché è dentro di noi… Ma quando? Rispondono gli italiani stufi di inerzia, chiacchiere e distintivo:

”… Oggi Salvini ha perso le elezioni – ha detto gongolante il fratello di Montalbano, Nicola Zingaretti – voleva dare una spallata al governo che invece esce rafforzato e deve andare avanti con meno litigi e più concretezza…”.

Al buon Matteo da Milano non è rimasto altro che replicare con frasi di circostanza quanto un bel mea culpa sarebbe stato certamente meglio: ”…Il Movimento scompare dalla regione Emilia-Romagna e quasi scompare anche dalla Calabria – aveva detto don Matteo prima del voto – è evidente che a Roma qualcosa cambierà…”. Anche le Sardine hanno detto la loro, magari scoprendosi e mettendo a nudo la loro chiara appartenenza, per molti già scontata sin dal loro primo esordio nelle piazze:

”…C’è chi dice che siano i gesti folli a cambiare il corso della storia, ma noi preferiamo pensare che siano i gesti ordinari a cambiare il mondo in cui viviamo. Non siamo nati per stare sul palcoscenico, ci siamo saliti perché era giusto farlo…”.

Giusto, come dice il Pd. Mera dimenticanza: In Calabria esulta Berlusconi ma era scontato il ritorno del Cavaliere che ben si piazza un po’ dappertutto mentre il partito di Grillo si trasforma in araba Fenice. Che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa