Passaporti e carte identità, nuove regole per renderli più sicuri. Cosa cambia

Ogni documento avrà un microprocessore con i dati biometrici del proprietario, tra cui impronte digitali e fotografia identificativa.

Roma – Nuove regole per i passaporti e le carte d’identità per renderli più sicuri. Le modifiche in settori come anagrafe e sicurezza (e modificano anche il valore delle carte di identità per viaggiare) sono approdate sul tavolo dei Consiglio dei ministri. Le norme sono contenute in un disegno di legge collegato alla Manovra di finanza pubblica. Come riporta Il Sole 24 Ore, il provvedimento va innanzitutto a potenziare le misure di sicurezza che accompagnano la procedura di rilascio dei passaporti. Ogni documento avrà un microprocessore con i dati biometrici del suo proprietario, tra cui impronte digitali e fotografia identificativa. Questo servirà a rendere più difficile la falsificazione dei documenti ed eventuali furti di identità. In futuro il passaporto non potrà inoltre più essere rinnovato: quelli scaduti dovranno essere sostituiti con nuovi documenti.

Introdotta inoltre una nuova procedura semplificata per la denuncia dei casi di furto e di smarrimento dei passaporti all’estero, così come quella per il conseguente rilascio di un nuovo documento. La riforma modifica anche le sanzioni per i cittadini che cercano di espatriare in assenza di un passaporto valido. La pena pecuniaria viene adattata all’inflazione. Nuove regole anche per le carte di identità e per il loro riconoscimento come documento di viaggio in ambito internazionale. Sembra che in futuro le si potrà utilizzare per viaggiare anche verso Paesi al di fuori dell’Unione europea, dietro la firma di accordi bilaterali.

Complementare alla riforma sui documenti per l’espatrio è quella dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), con cui l’esecutivo punta a rendere più efficiente le procedure per la registrazione degli italiani all’estero, andando ad allineare le informazioni in possesso degli uffici consolari con quelle dell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente). Dentro lo stesso testo rientrano anche modifiche di tipo organizzativo per il Ministero degli Affari esteri, che puntano a raggiungere migliori performance economiche. Per la forza lavoro contrattualizzata si introduce un sistema di valutazione annuale, che avrà impatto anche sui trattamenti economici.

La Farnesina fa poi delle precisazioni: “Il Consiglio dei Ministri nel ‘pacchetto cittadinanza’, ha adottato anche alcune misure per modernizzare l’erogazione di servizi come legalizzazioni, anagrafe, passaporti e carte d’identità valide per l’espatrio. Le modifiche alla legge sui passaporti sono di carattere formale o sono piccoli aggiustamenti anche per rendere la legge (che ha quasi 60 anni: è del 1967) aggiornata e coerente con standard internazionali in uso negli ultimi anni”. Ad esempio: “si abrogano formalmente – si legge ancora – le norme che prevedevano la possibilità di prorogare la durata del passaporto senza cambiare il libretto. Queste norme non sono più applicate da anni, perché i passaporti devono essere leggibili dalle macchine a lettura ottica negli aeroporti e quindi la scadenza iniziale non può essere modificata da un timbro in un’altra pagina. Infatti già adesso i passaporti non sono più rilasciati con validità di 5 anni rinnovabili, ma con validità direttamente per 10 anni. Quindi si conferma che i passaporti, che già oggi vengono rilasciati con durata 10 anni e non più 5 anni rinnovabili, continueranno ad avere durata di 10 anni non rinnovabile”.

“Altri esempi di modifiche formali: si abrogano le norme sul passaporto collettivo (che negli standard internazionali non è più accettato e infatti da anni i passaporti collettivi non sono più aggiornati); si adeguano all’euro le sanzioni che sono ancora indicate in lire. Ci sono altre modifiche minori per i cittadini all’estero. Ad esempio si autorizzano i consolati ad emettere dichiarazioni di viaggio per i minori nei casi in cui i Paesi esteri dove i minori debbano viaggiare richiedano questo tipo di atti. Oppure, si impone a chi smarrisce o subisce il furto del passaporto all’estero di fare denuncia anche alle autorità di polizia del Paese dove si trovano, per evitare abusi e consentire che ci sia segnalazione del furto anche nei sistemi dello Stato estero dove avviene il furto (in caso di impossibilità o di difficoltà di fare la denuncia, però il consolato può comunque procedere al rilascio del passaporto sostitutivo al cittadino). Sono quindi aggiustamenti che in realtà riflettono delle prassi già in uso”, conclude la nota della Farnesina

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