Partite Iva fittizie per ottenere permessi di soggiorno: maxi-indagine della Finanza a Chieti, 63 casi scoperti

Scoperti oltre 1,4 milioni di euro di benefici illeciti: revoche in corso e indagati 3 professionisti complici del sistema fraudolento.

Chieti – Il Comando Provinciale di Chieti, dopo una mirata attività di intelligence, ha scoperto un sistema di apertura illecita di nuove partite IVA, finalizzato all’ottenimento di permessi di soggiorno su tutto il territorio nazionale e al conseguente ottenimento di benefici economici indebiti.

L’indagine, condotta dai finanzieri della Tenenza di Ortona e coordinata dal Tenente Giancarlo Passeri, è scaturita da diversi controlli d’iniziativa sul reale svolgimento dell’attività d’impresa da parte di 74 soggetti extracomunitari titolari di partita IVA.

L’attività investigativa, attraverso la consultazione delle banche dati delle Fiamme Gialle e l’analisi dei documenti acquisiti presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Chieti, ha fatto emergere che in 63 casi le dichiarazioni dei redditi trasmesse all’Agenzia delle Entrate – con il concorso di 3 professionisti compiacenti – risultavano mendaci, in quanto non supportate da documentazione fiscale (fatture, corrispettivi, ecc.).

Il sospetto degli inquirenti ortonesi, poi rivelatosi fondato, era che le attività commerciali dichiarate non venissero esercitate e che le certificazioni reddituali fossero prodotte esclusivamente per mantenere la permanenza in Italia e beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa vigente. Tutti i presunti titolari erano provenienti da varie aree del Nord Africa.

Sono state inoltre avanzate 54 richieste di cessazione della partita IVA all’Agenzia delle Entrate, di cui 44 già eseguite. I militari ortonesi hanno inoltre verificato che 19 soggetti hanno ottenuto illecitamente la cittadinanza italiana, mentre 52 extracomunitari hanno percepito indebitamente benefici economici (come reddito di cittadinanza, assegno al nucleo familiare, reddito d’inclusione, ecc.) per un ammontare complessivo pari a € 1.445.262,38.

“Il risultato di servizio raggiunto evidenzia e conferma la trasversalità dell’attività della Guardia di Finanza” – ha dichiarato il Comandante Provinciale di Chieti, Col. Michele Iadarola – “la cui azione, nel particolare contesto, è stata finalizzata a contrastare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, uno dei cardini del controllo economico del territorio, con particolare attenzione al sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Così da non disperdere risorse pubbliche, riservate agli effettivi destinatari.”

Per questo motivo, conclude l’Ufficiale, sarà avanzata richiesta ai competenti organi della Pubblica Amministrazione per la revoca dei titoli di soggiorno concessi e per il conseguente recupero dei benefici economici elargiti ai malfattori.

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