Ha scosso l’intera comunità del Baden-Württemberg l’assassinio dei ragazzi siciliani avvenuto due settimane addietro. Indiziato principale lo zio di una delle vittime, con precedenti penali e problemi psichici.
ALBSTADT (Stoccarda) – Secondo gli inquirenti tedeschi sarebbe stato Michele Quarta, 52 anni, ad uccidere la nipote Sandra Quarta di 20 anni per poi seppellirne il cadavere nel giardino di casa. Il presunto assassino avrebbe fatto fuori a colpi di pistola anche Christian Zoda, 23 anni, messinese, amico della ragazza originaria di Novoli, in Puglia.
La ricostruzione del duplice omicidio è ancora in parte nebulosa, ma da una prima ricostruzione fatta dalla locale sezione omicidi della polizia pare che di Sandra Quarta si fossero perdute le tracce il 18 dicembre scorso. La ragazza sembrava sparita nel nulla e nella sua abitazione di Albstadt, un piano sotto a quella dello zio Michele, sarebbero rimasti tutti i suoi effetti personali. Le autorità tedesche avrebbero iniziato le ricerche due giorni dopo con l’ausilio di gruppi cinofili, elicotteri e agenti specializzati nella ricerca di persone scomparse. Anche Christian si dava da fare, considerando il silenzio della cara amica che non dava più notizie di sé.
Il giovane, i cui genitori gestiscono un ristorante-pizzeria nella stessa cittadina a Sud di Stoccarda, postava un annuncio sul suo profilo Facebook nel quale esortava parenti, amici e conoscenti a cercare la ragazza sparita come un fantasma. Il giorno successivo all’inizio delle ricerche, il 21 dicembre, intorno alle 12 Christian Zoda veniva centrato da diversi colpi d’arma da fuoco a poche decine di metri dall’ingresso del locale “Viva la Mamma”, in Obere Vorstadt 23, dove lavorava assieme ai suoi genitori. Il ragazzo veniva immediatamente soccorso, ma spirava appena arrivato al pronto soccorso del locale nosocomio.
La polizia, invece, non ci metteva molto a catturare, ancora con l’arma in tasca, Michele Quarta che veniva arrestato nella sua abitazione e accusato di omicidio. Anzi, di duplice omicidio poiché prima di avvalersi della facoltà di non rispondere e chiudersi in un ostinato mutismo l’uomo riferiva agli agenti il luogo dove avrebbero potuto rinvenire il cadavere della nipote, seppellita in un giardino nelle adiacenze di casa. Maria Antonia Cannarozzo, mamma di Christian, racconta in lacrime:
”Mio figlio era un grandissimo amico di questa ragazza. Ai tempi della scuola, a 12 anni, erano fidanzatini, poi dopo è nato un sentimento come tra fratello e sorella. Non so se mio figlio conosceva quest’uomo, mi riferisco allo zio della ragazza che è stato fermato. Christian è nato in Germania, poi con suo padre abbiamo divorziato e siamo tornati tutti a Messina. Christian dieci anni fa è risalito in Germania con le due sorelle e il padre per lavorare con lui… Mio figlio aveva tanti progetti, amava fare le pizze, aveva una vita davanti. Era il ragazzo più buono del mondo, il fratello, l’amico di tutti. Era il ragazzo della pace, dava solo amore. Vogliamo sapere la verità”.
Michele Quarta, ristretto in carcere, si era trasferito in Germania diversi anni fa per raggiungere il fratello, mentre la nipote Sandra aveva raggiunto il padre alcuni quasi un anno fa. L’uomo era noto alla polizia per reati minori e sembra che fosse in cura per problemi psichici, circostanza questa che dovrà essere chiarita dalle autorità tedesche. Nulla comunque che potesse far pensare alla tragedia immane che si è abbattuta su due ragazzi senza colpa. Gli investigatori rinvenivano il cadavere della ragazza crivellata di colpi dunque uccisa con la stessa arma che ha strappato alla vita il povero Christian Zoda.
Quarta aveva anche la cittadinanza tedesca e viveva nello stesso condominio del ragazzo assassinato. Con parenti e amici andava d’accordo, mai un segno di insofferenza dunque il movente rimane ancora un mistero: ”Siamo tutti scioccati di quanto accaduto qui ad Albstadt – ha dichiarato il sindaco Klaus Konzelmann – i nostri pensieri sono per le famiglie delle vittime”. Anche il sindaco di Novoli, in provincia di Lecce, ha esternato tristezza e sconforto: “Non abbiamo certezze di quanto trapelato in queste ore – ha aggiunto il primo cittadino Marco De Luca – come sindaco e come padre sento di rivolgere le mie condoglianze ai genitori e ai cari delle giovani vittime”.
Il 27 dicembre scorso si sono celebrati i funerali del giovane siciliano al cimitero di Ebingen mentre ieri si sono svolte le esequie della ragazza.