Parole in libertà sull’emergenza carceri, botta e risposta M5S-Fdi

Conte ironizza: “Il jet-lag manda Meloni in gran confusione”. La replica di Delmastro: “Lui cintura nera di faccia di bronzo”.

Roma – Mentre il premier Giorgia Meloni è a Tokyo impazza la polemica sul sovraffollamento delle carceri, un’emergenza che negli ultimi mesi ha assunto proporzioni gigantesche. A iniziare è il leader M5S Giuseppe Conte, che su Twitter ironizza: “Il jet-lag deve aver mandato Meloni in gran confusione. Dal Giappone afferma che il sovraffollamento delle carceri non si affronta eliminando i reati ma con investimenti e assunzioni. Il suo Governo sta facendo esattamente il contrario. Vuole evitare il carcere a politici e potenti, abolendo per loro i reati e allargando gli spazi di impunità: via l’abuso di ufficio, svuotato il traffico di influenze, compressione delle intercettazioni vitali contro il malaffare, norme di favore per corrotti ed evasori”.

E ancora l’ex premier: “In compenso il governo fa registrare il nulla in materia di investimenti sul personale nella sicurezza, nella giustizia e nelle carceri. Gli ultimi sostanziosi investimenti sono collegati ai miei due governi e ai fondi del Pnrr. Chiacchiere in libertà, nessuna soluzione”. Chiacchiere che suscitano subito l’ira del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Conte ironizza sul jet-lag di Giorgia Meloni, affermando che non ci sarebbero stati investimenti su edilizia e personale penitenziario. A tacere delle imponenti assunzioni messe in campo sul fronte del personale di Polizia Penitenziaria, è bene ricordare a Conte che con il Governo Meloni in pochi mesi di governo, rispetto ad una carenza di circa 9mila posti detentivi ereditata anche dal suo governo, abbiamo messo in campo risorse per recuperare 7300 posti detentivi”.

La replica al veleno non si ferma qui: “Per quanto riguarda gli educatori, essenziali per il trattamento del detenuto – aggiunge Delmastro – abbiamo appena terminato un concorso che consente di completare per la prima volta tutti gli organici di istituto. Se dovessimo inseguire Giuseppi sulle più o meno felici battutine potremmo dire che, nel suo caso, non c’è bisogno del jet-lag per sproloquiare: basta essere cintura nera di faccia di bronzo”. 

Giuseppe Conte

Parla tu che parlo io, la polemica tra grillini e meloniani continua: “Quella di fare propaganda usando il lavoro altrui inizia ad essere una brutta abitudine del governo Meloni. Il sottosegretario Delmastro parla di ‘imponenti assunzioni’. La verità è che i dpcm firmati da Giorgia Meloni, che come da prassi ogni anno autorizzano le assunzioni, danno attuazione, nero su bianco, agli stanziamenti straordinari previsti nelle leggi di Bilancio dei governi precedenti, innanzi tutto quelle dei governi Conte“, intervengono le capogruppo M5S nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato Valentina D’Orso e Ada Lopreiato.

Inoltre, nell’ultima legge di Bilancio del governo, fanno notare, “non c’è nulla per le assunzioni straordinarie necessarie per colmare i gravi vuoti negli organici, denunciati anche da tanti magistrati nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Ricordiamo a Delmastro che i governi Conte hanno portato 4 mila assunzioni nella Polizia Penitenziaria. Non solo, il piano del ministro Bonafede portò a stanziamenti per 16 mila assunzioni su base pluriennale nel personale amministrativo dei tribunali e delle carceri. Cosa ha fatto il governo Meloni per dare seguito a questi 16 mila nuovi ingressi? Nulla”.

E ancora, perché la mitragliata contro Delmastro non finisce in poche chiacchiere, aggiungono: “Lui rivendica anche un concorso per educatori, dobbiamo ricordargli che solo grazie a un emendamento M5S a prima firma D’Orso nella legge di Bilancio 2023 è stato finanziato il concorso per funzionari giuridico-pedagogici. Quanto alle carceri, il M5S ha lasciato in eredità stanziamenti per 5 mila posti in più, il governo Meloni ha tolto soldi al Dap e vediamo il ministro Nordio che in aula al Senato e in altri appuntamenti pubblici non ha dato alcuna risposta concreta su come intenda rispondere all’emergenza suicidi e al sovraffollamento, che sotto il suo governo è gravemente peggiorato. Delmastro e i suoi colleghi la smettano di rivendersi il lavoro dei governi Conte, si mettano al lavoro e trovino il coraggio per fare veri investimenti a beneficio dei cittadini”.

Il sottosegretario alla giustizia, Andrea Delmastro

Intanto però, tra un botta e risposta e l’altro, in carcere si continua a morire e il sovraffollamento è sempre più preoccupante. In risposta a questa emergenza, l’Unione Camere Penali Italiane ha deliberato tre giorni di astensione dalle udienze per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle vergognose condizioni di detenzione e promuovere una Riforma dell’Ordinamento Penitenziario già pronta per essere attuata. L’avvocatura penalistica si prepara a forme di mobilitazione ancora più incisive per garantire il rispetto della vita e della dignità dei detenuti.

I casi di suicidio sono all’ordine del giorno, come quello recente di un detenuto disabile a Caserta, il quarto dall’inizio dell’anno nella regione Campania, e un giovane di 22 anni trovato impiccato nel Cpr di Ponte Galeria. Ci sono oltre 15mila detenuti – denunciano i penalisti – che scontano pene di breve durata, oltre 1.200 ultra-settantenni, e una situazione generale di sovraffollamento che deve essere considerata nelle decisioni sulle misure cautelari carcerarie. Nelle schermaglie politiche su cifre e numeri, successi di questo o quell’altro governo, qualcuno si rende davvero conto della situazione?

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