Parigi: dalla politica valanga di critiche per gli atleti contagiati dai batteri della Senna

Gasparri: “Medaglia d’oro nella ipocrisia green”. Rampelli “Sportivi usati come cavie”. E Salvini chiude “Nuotatori nella fogna”.

Parigi – Alla notizia degli atleti delle Olimpiadi in Francia contagiati nelle gare in acqua dai batteri della Senna, c’è una valanga di critiche che investe la Ville Lumière. L’attacco frontale è sulla “ipocrisia green” di Emmanuel Macron e sul suo fiume inquinato. E non solo. “A #Paris24 la medaglia d’oro nella disciplina ‘Ipocrisia green’. Letti di cartone per non inquinare ma prove di nuoto nella Senna inquinata. Legno no, liquami si. Basta demagogia!”, scrive sui social il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. 

Il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia non è più morbido e snocciola la questione: “L’ente organizzatore delle Olimpiadi francesi – dice – si è occupato di cibo a chilometro zero, di materassi green, di condizionatori d’aria, di fede, religioni e orientamenti sessuali, di spettacolarizzazione
eccessiva di qualunque scelta, quasi fosse un set cinematografico, perfino della stravaganza di far nuotare
gli atleti nel fango insalubre della Senna. Scontentando proprio tutti, ma soprattutto mortificando gli atleti. Nelle Olimpiadi sono loro i protagonisti e tutta l’organizzazione deve orbitare intorno alle loro necessità. Invece mi sembra siano stati usati come cavie per lanciare messaggi che poco hanno a che fare con lo sport”, ha tuonato.

L’atleta belga Claire Michel

Ma la valanga di critiche è solo all’inizio: manca ancora il commento duro del vicepremier Matteo Salvini. “Andare in ospedale perché nuoti in una fogna…non mi sembra rispettoso per gli atleti che si sacrificano per mesi e mesi”, dice il leader della Lega dopo aver sentito di Claire Michel, la triatleta belga che durante la gara è stata contaminata dal batterio Escherichia coli che l’ha costretta al ricovero. “Spero che la cerimonia di chiusura sia più rispettosa e olimpica di quella disgustosa cerimonia di apertura“, aggiunge il leader della Lega. “Io -dice ancora – sento una grande responsabilità, perché da ministro delle Infrastrutture sono co-protagonista della preparazione di Milano-Cortina 2026 e quindi quando vedo la gente che dorme per terra al villaggio olimpico, perché manca l’aria condizionata, con i letti di cartone e la fila in mensa, sto ragionando perché sia Milano sia Cortina abbiano un’ospitalità diversa“, dice riferendosi alla foto che ha ritratto Thomas Ceccon su un prato del villaggio olimpico.

Secondo Salvini “costringere gli atleti a nuotare nella Senna è come costringerli a nuotare nel Seveso o nel Tevere e non mi sembra un’idea intelligente. Un pò di superficialità nell’organizzazione da quello che lamentano gli atleti c’è”. Dulcis in fundo l’attacco al veleno di Matteo Bassetti. “Le acque del fiume sono putride e costituiscono un grave rischio per la salute degli atleti. Alla fine l’Escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna. È davvero impensabile pensare che si sia potuto mettere a rischio la salute degli atleti, nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli Organizzatori dei potenziali rischi”, scrive il primario del Policlinico San Martino di Genova.

Letti di cartone al Villaggio Olimpico

E infine, il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello lancia il suo j’accuse: “Se la Francia avesse pensato di più ai propri problemi ambientali anziché puntare il dito contro gli altri Paesi, animata da furore ideologico, probabilmente avrebbe evitato questa magra figura”. Nella scorsa legislatura, sottolinea Martusciello “il partito di Macron voleva darci improbabili lezioni ambientaliste. Il presidente della commissione ambiente francese, appartenente al partito di Macron, non perdeva occasione per stigmatizzare il livello di inquinamento dei Paesi europei esaltando invece il green deal della Francia. E’ evidente che, se avessero guardato di più in casa propria, i francesi si sarebbero risparmiati questa figura”.

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