Per tutti c’è stata una soluzione abitativa. Per tutti tranne che per Salvatore Coppa che vive in condizioni indigenti dentro un box ormai da troppi giorni tra l’indifferenza di chi avrebbe l’obbligo di assegnargli un’adeguata sistemazione. Il radiotecnico lancia un SOS ma sembra che Asl e Comune facciano orecchie da mercante
In quarantena da circa un mese all’interno di un laboratorio artigianale in attesa dell’esito di un tampone che non arriva mai. Salvatore Coppa, 49 anni, è un cittadino di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Svolge il lavoro di “radiotecnico” e come punto di riferimento ha un laboratorio-garage. Come tanti suoi concittadini, vivendo in una città di frontiera, nei periodi in cui c’è carenza di lavoro, Salvo si imbarca sulle navi da crociera con la mansione di addetto alle riparazioni.
Il suo ultimo incarico, a bordo della Carnival Elation, si è però trasformato in una vera odissea. Salvo, come tanti altri connazionali, ha completato il lavoro il 20 marzo. Dalle Bahamas sarebbe dovuto rientrare in Italia con il primo volo disponibile ma l’emergenza Covid-19 ha rovinato i piani. Dopo una lunga trattativa tra il Consolato e la Farnesina e le rassicurazioni della Carnival, che il 23 marzo ha certificato la negatività al tampone di tutto l’equipaggio, il 24 marzo viene autorizzato un volo charter Miami-Roma per il rientro a casa.
“… Appena giunto a Pozzallo – racconta Salvatore Coppa – la prima cosa che ho fatto è stata quella di autodenunciarmi presso le autorità preposte. Così, il 25 marzo, ho iniziato il periodo di quarantena che sarebbe dovuto terminare l’8 di aprile. Io non ho una seconda casa e non ho neanche potuto fare come alcuni miei concittadini che ne hanno affittata una per la quarantena. Vivo una situazione complicata in famiglia e non posso permettermi spese extra. Così ho deciso di trascorrere la quarantena all’interno del mio laboratorio pensando che in fondo, per una quindicina di giorni, sarebbe potuto essere un sacrificio sopportabile…”.
Salvatore Coppa trascorre il periodo di isolamento arrangiandosi come può, dormendo su una brandina fornita dalla Protezione civile, sostenuto da alcuni amici che cercano di non fargli mancare nulla. Quando arriva l’8 aprile, però, accade qualcosa:
“… Quel giorno avrei dovuto terminare il periodo di quarantena – aggiunge Coppa – invece mi vedo arrivare in laboratorio vigili urbani e Protezione civile che mi dicono di avere appreso, ancora non ho capito bene da chi, che nei giorni precedenti avevo avuto una leggera febbre a 36,8. Nonostante la mia opposizione e la richiesta disattesa di misurarmi la temperatura, mi dicono di prolungare la quarantena, così a quel punto insisto per essere sottoposto a tampone in modo da dimostrare il mio perfetto stato di salute. Inizialmente la mia richiesta non trova risposta ma l’indomani, dopo una serie di telefonate, ricevo nel mio laboratorio-garage la visita dei sanitari dell’ASP che mi effettuano il tampone. Sono passate ormai quasi due settimane dal 9 aprile, ma ad oggi non ho ricevuto l’esito dell’esame, l’unica cosa che sono riuscito a sapere, dal mio medico, è che il laboratorio ha preso in consegna il mio tampone alle ore 12:50 del 9 aprile…”.
Salvatore Coppa è allo stremo e la situazione, all’interno di quel garage, è diventata insostenibile, al limite della sopravvivenza. L’uomo dice di avere più volte provato a contattare il sindaco per essere almeno trasferito, come fatto per i siciliani rientrati da Malta, in un hotel di Ragusa convenzionato con le autorità per dargli la possibilità di trascorrere il periodo di quarantena in sicurezza specie per chi, come Salvatore, non ha una seconda casa:
”… Dall’amministrazione – dice il radiotecnico – non ho mai avuto risposte. Mi chiedo quanto tempo ancora posso resistere in questo locale non idoneo. Per tutti si trova una soluzione: per i migranti, per i siciliani sbarcati da Malta, perché non per me?…”.
Sulla questione abbiamo sentito il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che spiega: ”… Conosco bene la situazione del signor Coppa, ma lui in questo caso deve rivolgersi all’ASP, basta una mail sul sito della direzione generale dell’Azienda sanitaria per chiedere il consenso al trasferimento presso l’hotel convenzionato. Anche per il ritardo sull’esito del tampone il sindaco può fare ben poco…”.