Il boss è tornato in galera grazie al provvedimento della Cassazione. Ne rimangono ai domiciliari diversi altri scarcerati per presunti motivi di salute durante il primo attacco pandemico.
Palermo – Era il cassiere delle famiglie del mandamento mafioso di Porta Nuova. Aveva alle spalle arresti per associazione mafiosa e un ruolo attivo nel tentativo di ricostruire la commissione provinciale di Palermo di cosa nostra. Salvatore Milano, detto «Totuccio» è uno storico boss mafioso palermitano, eppure il 23 dicembre scorso, un magistrato inquirente, accogliendo la richiesta della difesa, gli aveva concesso i domiciliari con l’uso del braccialetto elettronico.
Da qualche giorno, però, Totuccio Milano si trova di nuovo dietro le sbarre grazie alla decisione della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza del Tribunale del Riesame, accogliendo l’appello della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, disponendo così la misura cautelare in carcere per il boss mafioso. Totuccio era stato arrestato in seguito alle indagini condotte dagli uomini della Gdf, per fatti delittuosi risalenti al 2016/2017 riguardanti una richiesta estorsiva commessa nei confronti di un’attività commerciale del centro di Palermo.
Il titolare dell’azienda avrebbe dovuto procedere al pagamento di somme di denaro di importo compreso tra i 500 e 1.000 euro a titolo di «concessione» necessaria per ottenere l’autorizzazione ad esercitare il commercio nel territorio del mandamento di Porta Nuova ed evitare danneggiamenti e ritorsioni.
Totuccio Milano era stato arrestato, tra l’altro, già nel 2008 e condannato in via definitiva dalla Corte d’Appello di Palermo per associazione mafiosa in seguito all’operazione «Perseo» ma nonostante i suoi precedenti e la sua nota carriera mafiosa dal 23 dicembre scorso si trovava tranquillamente ai domiciliari.
Ti potrebbe interessare anche —->>